Terremoto, la solidarietà mediatica e pelosa nei confronti dei terremotati

Ad una ventina di giorni dal terremoto che ha portato lutti e distruzione in Abruzzo la solidarietà nazionale non ha ancora esaurito del tutto la sua spinta solidaristica, ma piano piano ora lascia il posto agli egoismi ed ai “particolarismi” di casta. C’è subito stata una catena di solidarietà attivata da numeri verdi, SMS benefici, invio di materiali, incassi di partite devolute ai terremotati etc.  Tutto fila liscio fino a che la solidarietà è lasciata al libero arbitrio delle persone, e il belpaese compatto ha risposto e risponde. Ma il più delle volte si tratta della cosiddetta “solidarietà pelosa”. “Gli atti di solidarietà” – ci ha confidato il portavoce del Comunisti Italiani di San Nicola La Strada, Salvatore Motta – “si fanno con vero amore e in doveroso silenzio; la loro divulgazione sui media è dettata solo dalla stupidità”. A buon intenditore poche parole, basta sfogliare i giornali” – ha concluso Motta. È evidente che il responsabile cittadino dei Comunisti si riferisce al comunicato stampa diffuso “urbi et Orbi” dall’amministrazione comunale che ha fatto sapere che l’esecutivo cittadino ha raccolto la somma di 450 euro che sarà destinata ai terremotati, mentre la richiesta avanzata dal consigliere comunale Domenico Russo di devolvere il gettone di presenza di tutti i consiglieri comunali non è stata presa in considerazione. Ma quello che Motta non sa e che noi cronisti saremmo venuti a conoscenza della raccolta di fondi anche senza l’emissione del comunicato stampa e, per dovere di cronaca, l’avremmo divulgata.

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