Quando a Garibaldi il presidente americano Lincoln chiese di guidare le truppe nordiste.

TEANO – Sin dal fatidico incontro del 26 ottobre 1860, fra Garibaldi ed il re d'Italia Vittorio Emanuele II, il rapporto che lega la città sidicina all’Eroe dei Mondi si è andato a consolidare ogni anno di più. E si arricchisce ora anche di particolari inediti, di cui solo gli storici erano a conoscenza, che rendono ancora più grande ed esaltante la figura del Generale. Chi sapeva, ad esempio, che il Presidente degli Stati Uniti d’America, Abramo Lincoln, aveva chiesto a Garibaldi, tramite i suoi ambasciatori, di guidare l’esercito nordista nell’annosa guerra di secessione contro i sudisti ? Certamente non molti, ma la notizia è balzata alla ribalta della cronaca nel corso di una cerimonia per il bicentenario della sua nascita che si è tenuta lunedì scorso al Palazzo di Vetro dell’ONU. Condottiero e stratega militare, ma anche difensore dei diritti umani e tenace oppositore della schiavitù. In questa maniera Giuseppe Garibaldi è stato ricordato al Palazzo di Vetro dell'Onu, alla cui celebrazione per il bicentenario ha partecipato tra gli altri anche la figlia di Robert Kennedy, Kerry. “Garibaldi era un eroe” – ha affermato la figlia di Bob Kennedy, discendente della dinastia dei Kennedy che ha fatto la Storia degli Stati Uniti – “una persona capace di compiere sacrifici per un bene superiore. Abbiamo ancora bisogno di persone come lui” ha spiegato la Kennedy, che ha ricordato l'impegno del patriota italiano per l'introduzione del suffragio universale e l'abolizione della pena di morte. Durante l'incontro, alla presenza dell'ambasciatore italiano all'Onu Giulio Terzi e del console generale d'Italia Francesco Talò, l'attore Massimo Ghini ha letto brani di uno scambio di lettere del 1862 tra Garibaldi e alcuni ambasciatori americani, tramite i quali il presidente Lincoln chiese all'Eroe dei due mondi di guidare l'esercito nordista, allora in difficoltà. L'accordo non venne mai raggiunto, ma rimane comunque la soddisfazione di leggere che Garibaldi chiese, prima di accettare la chiamata, il potere di proclamare la fine della schiavitù in tutti i territori che avesse eventualmente conquistato.

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