Falco (Verdi), è ora di mettere un punto fermo nei rapporti con il PD

Marcianise – “Non ci può essere più prudenza, né si può sottacere la gravità di quanto è successo a Marcianise”. È quanto ha affermato Enzo Falco dei Verdi – “La prudenza che pure abbiamo messo in questi anni non può essere la strada maestra per un suicidio collettivo e di massa che hanno deciso altri. La misura è colma. O il PD ci dice chi è e cosa vuole fare, oppure è chiuso ogni rapporto o dialogo. Non possiamo farci trascinare nel baratro insieme a loro”. Ci va giù duro Falco che, con l’attacco di oggi, ha lanciato un vero e proprio ultimatum al PD marcianisano. L’ennesima prova di disfacimento il PD lo ha dato a Marcianise. Trovato finalmente un difficile accordo con l’IdV, lo SDI e i Verdi, su una figura di altissimo livello per capacità politiche e moralità, Tommaso Zarrillo, ancora indimenticato Sindaco di qualche anno fa, il PD si è letteralmente dileguato, sciolto come neve al sole. “C’è stata” – ha aggiunto l’esponente ambientalista – “dopo l’accordo sottoscritto, qualche novità così straordinaria da mettere in crisi una valida proposta di governo per l’unico Comune grande che va al voto in provincia di Caserta? C’è qualche strategia che, noi piccoli mortali, non abbiamo capito? E’ venuto qualche ordine dalla Direzione nazionale o direttamente da Franceschini? Nulla di tutto questo. La lista non c’è più perché alcuni si vanno a candidare con Zinzi, altri con Squeglia, in nome forse di una presunta possibilità di vittoria. È la crisi della politica, è la crisi di un partito profonda” – sottolinea Falco – “che richiama ancora una volta lotte intestine. Ma non a Marcianise, ma a Roma e a Napoli. Così come sta accadendo per le provinciali di Napoli, con un candidato “imposto” attraverso le pseudo primarie (solo a Napoli e non invece anche a Salerno, per esempio), che stenta ad accreditarsi come candidato vero opposto a Cesaro. Se ha un senso fare politica” – continua Falco – “non si può più offrire questo spettacolo ai cittadini. Che non riescono proprio a capire le battaglie interne tra Bassolino e Morando, piuttosto che tra Fecondo e Golia. Non ce ne frega niente di nessuno dei contendenti, se non per la parte che riguarda una proposta seria di governo del territorio. Noi stiamo rischiando di affondare insieme al PD. E, sinceramente, non ci stiamo”.

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