Alla cattura di Letizia hanno contribuito anche i bersaglieri della Garibaldi

Un latitante del clan dei casalesi, Franco Letizia, 32 anni, inserito tra i cento pregiudicati più pericolosi d'Italia, è stato arrestato da agenti della Squadra mobile di Caserta poco prima della mezzanotte scorsa a San Cipriano D'Aversa, una delle roccaforti casertane dell'organizzazione camorristica. Letizia, ritenuto un fedelissimo di uno dei capi storici dei casalesi, Francesco Bidognetti detto “Cicciott e mezzanotte”, è stato bloccato dai poliziotti, che a conclusione di indagini ed appostamenti erano riusciti a localizzare il rifugio, in un appartamento di una zona periferica di San Cipriano, nella disponibilità di Antonio Diana, 41 anni, arrestato per favoreggiamento insieme con un altro presunto affiliato alla cosca, Carlo Corvino, 40 anni. I due erano insieme con il latitante al momento dell'irruzione dei poliziotti della Mobile casertana, diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti. Alla cattura di Franco Letizia hanno concorso anche i bersaglieri della brigata “Garibaldi” di Via Laviano impegnati nell'operazione “Strade “Sicure” nel casertano. Secondo quanto si è appreso, infatti, due pattuglie dell'8° reggimento Bersaglieri, al cui vertice c’è il Colonnello Stefano Del Col, hanno provveduto alla cinturazione dell'edificio di San Cipriano d’Aversa dove si trovava il latitante.  L’operazione denominata “Strade Sicure” prende avvio dall’articolo 7-bis del D.L. 23 maggio 2008 n. 92, convertito dalla Legge 24 luglio 2008 n. 125, con il quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha autorizzato l’impiego di 3000 militari delle Forze Armate per servizi di vigilanza a siti sensibili ed il pattugliamento di alcune aree urbanizzate, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia. L’impiego delle Forze Armate in compiti di controllo del territorio non è una novità, già in passato sono state impiegate in maniera considerevole nell’operazione “Vespri siciliani” in Sicilia, con la “Riace” in Calabria, la “Partenope” in Campania, la “Testuggine” in Friuli Venezia Giulia ed infine la “Domino”  a seguito degli attentati dell’11 settembre. In provincia di Caserta, l'impiego dell'Esercito in funzione anticamorra risale all'inizio di ottobre del 2008, quando nel casertano vennero schierati i parà del 186/o reggimento della Folgore, comandati dal Colonnello Aldo Zizzo, che attualmente sono impegnati nella difficilissima operazione ISAF in Afghanistan. A questo reparto è quindi subentrato il 66/o reggimento fanteria “Trieste” comandato dal Colonnello Giuseppe Levato, la cui unità è incardinata nella brigata aeromobile Friuli e, da qualche settimana, è in campo l'8° reggimento bersaglieri della brigata Garibaldi, di stanza a Caserta.

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