Comer, le stazioni ecologiche del comune non rispettano i criteri di legge
L’8 aprile 2008 venne emanato il Decreto del Ministero dell’Ambiente che disciplinava i centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato. Il comma 7 dell’art. 2 del decreto stabiliva che i centri di raccolta già operanti, sulla base di disposizioni regionali o di enti locali, prima dell’entrata in vigore dello stesso decreto si dovessero conformare alle disposizioni del decreto entro 60 gironi dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della delibera del Comitato nazionale dell’Albo dei gestori ambientali di cui al comma 5 del medesimo art. 2 dello stesso decreto. Tale delibera venne pubblicata sulla G.U. n. 206 del 03/09/2008 e, quindi, il termine di 60 giorni è scaduto il 1 novembre 2008. L’art. 2 del citato decreto ministeriale 8 aprile 2008 stabilisce a quali requisiti devono conformarsi i centri di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati. Secondo il ComEr (Comitato per l’Emergenza Rifiuti di San Nicola La Strada), i predetti centri di raccolta: 1) non rispettano le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente e di sicurezza sul lavoro (il personale che vi opera non è dotato di dispositivi di protezione individuale adeguati e non dispone nemmeno dei servizi igienici); 2) non sono dotati di pavimentazione impermeabilizzata nelle zone di scarico e deposito dei rifiuti; 3) non sono dotati di apposita ed esplicita cartellonistica indicante le tipologie di rifiuti che possono essere conferite, le modalità per il conferimento, e le norme di comportamento per il contenimento dei rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente; 4) non sono dotati di alcuna cartellonistica stradale disciplinante l’accesso e la circolazione dei veicoli all’interno dei centri di raccolta; i contenitori presenti all’interno dei centri non hanno adeguati requisiti di resistenza (la frazione organica cola percolato sul piano stradale); 5) non sono adottate misure idonee per contenere polveri ed odori; due di tali centri – prosegue il ComEr – sono ubicati all’interno di strutture sportive funzionanti utilizzate da centinaia di persone con pregiudizio per la salute e l’incolumità di queste ultime; i sacchetti distribuiti dal Comune per il conferimento della frazione organica non sono totalmente biodegradabili (ciò costituisce l’evidenza del fatto che tale frazione non viene recuperata ma probabilmente conferita in discarica insieme alla frazione indifferenziata). Nonostante il continuo afflusso di migliaia di cittadini presso i suddetti centri di raccolta e lo sforzo quotidiano che gli stessi compiono per conferire le frazioni differenziate, a fronte del pagamento di una esosissima tariffa rifiuti e della totale assenza di una qualsiasi forma di incentivazione alla differenziazione, le percentuali di raccolta differenziata su base annua si aggirano attorno ad un modesto 14 %. La realizzazione di una “vera” isola ecologica e l’estensione della raccolta porta a porta a tutto il perimetro urbano consentirebbe di osservare gli specifici obblighi posti a carico del Comune in materia di Centri di raccolta e permetterebbe di raggiungere le percentuali minime di raccolta differenziata previste dalla legge. Pertanto, sottolineano quelli del Comer, è da ritenersi che buona parte delle frazioni raccolte in modo differenziato vengano poi smaltite anziché essere recuperate e per questo motivo hanno segnalato al Ministro dell’Interno ed al Sottosegretario Bertolaso la situazione di “inosservanza di specifici obblighi posti a carico” del Comune di San Nicola la Strada “inerenti alla disciplina delle modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della raccolta differenziata, della promozione del recupero delle diverse frazioni di rifiuti”.