Ai semafori della Rotonda, madre utilizza minore per l’accattonaggio

In provincia di Caserta da qualche tempo si sta osservando un aumento esponenziale di minori utilizzati per l’accattonaggio, un fenomeno che sta dilagando nelle strade cittadine ed al quale pare non si ponga alcuna attenzione. Quello che accade è l’esempio di come i diritti e la tutela dei minori vengono calpestati senza che nessuno abbia il coraggio di levare un grido d’allarme. Ci si riempie troppo spesso la bocca di politiche sociali ma sono proprio quelle più trascurate. L’indifferenza di chi può intervenire e non lo fa rende i bambini vittime due volte. Anche la città di San Nicola La Strada sfugge alla regola. Giovedì, ad esempio, alcuni cittadini hanno notato all’incrocio semaforico della Rotonda una donna romena con un bambino che non avrà avuto più di 6 anni che, invece di andare a scuola, si districava fra le auto ferme al semaforo per chiedere qualcosa sotto l’occhio attento della donna, non sappiamo se fosse la madre o peggio. Di sicuro era in flagranza dei reati di maltrattamenti ed accattonaggio attraverso l’utilizzo di minori. L’identica cosa la si può notare all’incrocio semaforico di San Marco Evangelista. Proprio lunedì scorso i militari della stazione Carabinieri di Caserta hanno tratto in arresto, proprio per gli stessi reati, due donne romene, entrambe domiciliate presso il campo nomadi di Capua, e con precedenti specifici; Le due donne sono state fermate dai militari operanti in Caserta al semaforo del ponte di Ercole mentre erano dedite all’accattonaggio utilizzando in tale attività una bimba di anni 10 ed un bimbo di mesi 5, sotto il sole cocente. Numerose erano state le segnalazioni dei cittadini. Tutti i cittadini, le associazioni di volontariato, le comunità religiose e le organizzazioni sindacali debbono far sentire forte la loro indignazione affinché si possa prendere coscienza di questa problematica e si possano indurre le istituzioni a mettere in campo, realmente, tutte le iniziative di contrasto ad un fenomeno tanto diffuso di sfruttamento minorile. C’è bisogno di un risveglio delle coscienze per dire basta a chi ruba il futuro ai bambini e li utilizza per trarne profitto. Ci vorrebbe un maggiore impegno da parte anche delle FF.OO., a cominciare dalla locale Polizia Municipale che, fa bene a protestare se le divise non arrivano, ma dovrebbe impedire che sul territorio sannicolese si continui a perpetrare la riduzione in schiavitù dei minori ai semafori.

 

 

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