Cosa accadrà se non cambieremo stile di vita?
I rischi connessi all’inquinamento sono ben noti ormai a tutti noi: ricercatori e scienziati ci avvertono da anni della pericolosità dello smog e di tutte le altre forme di aggressione all’ambiente. A questo nutrito elenco di indicazioni si aggiunge spesso la voce dei filosofi e dei letterati: il loro angolo visuale è parzialmente diverso; forse più pragmatico e perciò meglio comprensibile da parte di tutti noi. È questo il senso del messaggio che Dario Fo e Franca Rame lanciano nel loro ultimo lavoro teatrale: “L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe” è un monologo in cui si raccontano gli esiti probabili dell’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo e del mancato sviluppo di una cultura che porti ad uno sviluppo ecosostenibile. La narrazione segue in larga parte il percorso dell’omonimo romanzo pubblicato nel 2008 e con grande spirito critico affronta alcune delle cause della situazione attuale: con chiari riferimenti politici, gli Autori cercano di dare una spiegazione alla vicenda dell’Expò di Milano, alla mancata attuazione del Protocollo di Kyoto, alla tragedia dei rifiuti in Campania: in modo particolare, per raccontare la storia di avvelenamenti delle belle terre della Campania felix, la Regia di Giulio Cavalli si serve di una seconda voce che legge alcuni passi delle dichiarazioni rese dai pentiti nelle indagini sullo smaltimento illegale dei rifiuti tossici.
Sullo sfondo del palco, collocato a sua volta in una dimensione extra- temporale, scorrono gli eloquenti disegni di Dario Fo: ad ogni sezione dello spettacolo corrisponde una immagine di riferimento, pensata dall’Autore per abbinare alla narrazione vocale una descrizione visiva, sempre di grande impatto sullo spettatore. Nella immaginazione degli Autori, non eccessivamente lontana dalla realtà, il problema trova una sua soluzione nel Black out tanto temuto dai cittadini: solo un evento così sconvolgente potrà, forse, risvegliare noi tutti dal sonno della ragione che ha caratterizzato gli ultimi decenni.
Lo spettacolo è in scena ancora questa sera e domani sera al Teatro Augusteo di Napoli e si inserisce nell’ ambito degli eventi della seconda edizione del “Napoli Teatro Festival”.