Cementir, i comitati civici contro Caltagirone

“Questa volta alla 5^ conferenza di servizio presso il Genio Civile di Caserta, la Cementir, un po’ stanca dei rinvii, e forse anche un po’ preoccupata per l’esito finale, ha deciso di giocare il jolly. Ha schierato, sotto le finestre tutta la fanteria al gran completo, capitanata da consiglieri e sindacalisti che facevano la spola tra la sala riunioni e la strada”. Ciò è quanto sostengono in una nota il Comitato per la Vivibilità di Maddaloni & Comitato per la salute pubblica di Via Sauda, con il sostegno del Comitato di Quartiere Parco Cerasola e Centurano, Comitato civico di San Clemente, Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta e Associazione “Terra Nostra”. “Spettacolo davvero squallido” – hanno aggiunto – “considerato che quelle persone, che non ci conoscono, che non ci hanno letto mai, istruite a puntino, pensavano davvero di stare a difendere un posto di lavoro. Risaputamene la conferenza di servizio è una istituzione squisitamente tecnica” – hanno tenuto a precisare – “dove oltre agli argomenti toccati dalle amministrazioni chiamate, possono intervenire anche le associazioni, i comitati ed i sindacati in quanto rappresentanti di interessi diffusi. Più volte il dirigente del Genio ha inteso smorzare il tono degli interventi fatti da un consigliere, un sindacalista e dello stesso sindaco, che imprimevano al tavolo, con l’aiuto del sottofondo proveniente dalla strada, un peso decisamente più politico che tecnico. Non possiamo dire in quale misura, queste situazioni possano influire sul pronunciamento delle amministrazioni” – temono i componenti dei comitati – “Dopo la riunione in strada, paroline e paroloni; qualcuno tra i lavoratori timidamente mi lasciava ad intendere che io avrei avuto i miei interessi. A questi ho risposto che il mio interesse era quello di fare il suo interesse e nonostante tutto continueremo a farlo. E’ rimasto un attimo perplesso a pensare. I comitati e le associazioni, in quanto portatori di interessi comuni, devono essere elogiati per prendersi cura del territorio, della salute pubblica e dell’occupazione pur senza gestire alcun portafoglio. Questo è quanto può capire chi ci segue, ci incoraggia e si lascia rappresentare. E’ possibile” – è scritto nella nota – “che Cementir porterà a compimento il suo piano, ed i suoi dipendenti, sequestrati e imbavagliati, rimarranno convinti di poter regalare ancora per tanti anni, solamente sorrisi di gioia ai loro cari. Non è così. A Cementir e a chi governa confermerà invece che quando il popolo ha fame non ragiona più, e anche se è solo un tozzo di pane, lo azzanna, pur sapendo, che proprio per quel pasto è condannato a crepare”.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post