Sesso, alcol e fumo ecco gli scout del terzo millennio

Scout tutti “casa e chiesa”? Macchè. Lo stereotipo del ragazzino “perbene”, in berretto e calzoncini corti, non regge più ed i lupetti, esploratori e rover del terzo millennio non disdegnano alcol, fumo e sesso, e hanno le idee chiare su aborto e omosessualità. Proprio come degli adolescenti qualunque di qualsiasi parte d’Italia. Dunque, anche gli scout sannicolesi non sfuggono ai risultati di una ricerca, promossa dalla stessa Federazione italiana scoutismo e realizzata dall'Istituto degli Innocenti, che è stata svolta su un campione di 2500 scout di età compresa tra 16 e 21 anni provenienti da 25 paesi europei. D’altra parte fra i giovani di San Nicola era già noto l’aumentato consumo di alcol e di droga, come avevano denunziato, in più riprese politici locali e medici, come il dottor Giuseppe Cardone, dirigente medico presso la ASL di Teano dove si interessa proprio di tossicodipendenza. L'identikit che viene fuori è quello di un giovane che diventa scout per mettersi alla prova, per stare insieme agli altri e per essere servizievole verso il prossimo. Quasi il 50% del campione é credente, l'81% cattolico. Gli scout sono delusi dalla politica: uno su tre non ha fiducia nei partiti. Ma la famiglia é invece un punto di riferimento saldo per il 70%. E il sesso? Nove scout su dieci accettano il sesso prematrimoniale, più del 42% non esclude di poter avere rapporti con una persona sposata, mentre tradire il proprio partner è una scelta che potrebbe capitare a un terzo degli intervistati. Quattro su dieci ritengono possibile il ricorso all'aborto. Per l'80% è poi possibile ubriacarsi e uno su due non esclude che potrebbe “farsi una canna”. L'atteggiamento particolarmente libertino non deve stupire più di tanto perché gli scout non sono una nicchia, ma sono figli del nostro tempo e condividono le stesse fragilità e il minor rispetto delle regole di chi scout non è.

 
 
 

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