Dove va il fiume Volturno?
Qualcuno potrebbe sorridere a questo interrogativo perché troppo semplice la risposta: a mare! A chiederselo è un gruppo di appassionati pescatori, ansiosi di sapere per quanto tempo ancora vi sarà vita sulle sue sponde, dal corso medio alto del suo scorrere fino al mare.
Frequentando le rive del principale corso d’acqua dell’Italia meridionale, nella zona che va dal ponte Quattroventi a valle, da qualche anno la vita animale in ogni sua forma è finita. Per rendersene conto basta costeggiare il Volturno nel tratto che bagna i comuni di Alife, Baia e Latina, Dragoni, Alvignano e praticare alcune specifiche località, come ad esempio Boscarello, Fontana Canapa, Ponte Margherita e S. Simeone.
Si trova di tutto, ma ciò che è più grave bisogna munirsi di mascherina per accedere in quei luoghi che una volta rappresentavano un posto di svago per i tanti appassionati di canna ed amo. Il colore dell’acqua assomiglia molto a quella di una cloaca a cielo aperto e non potrebbe essere altrimenti considerato che vi si trovano rifiuti di ogni genere, carcasse di animali e liquami che, molto probabilmente, alcune aziende agricole presenti sul territorio scaricano direttamente nell’alveo del fiume.
Nella zona S. Simeone, ad esempio, esistono scarichi di liquami misti ad acidi e detergenti che contribuiscono a diffondere nell’aria esalazioni maleodoranti ed insopportabili.
Anni fa il Corpo Forestale dello Stato pubblicò i risultati di un’indagine sullo stato del fiume, ora noi pescatori della zona matesina e dell’intera provincia chiediamo nuovamente l’intervento del C.F.S., dell’Autorità di bacino, dell’ARPAC, del Consorzio di bonifica, della Provincia con il suo settore Ecologia e le sue Guardie provinciali, oltre ai Comuni interessati.
Tutti chiamati in causa per rendere fruibili le sponde del fiume più importante della provincia.