Rientrano oggi il parà deceduto ed i tre feriti
Giunge stamattina, intorno alle ore 9.00, all’aeroporto di Ciampino con un C-130J dell’Aeronautica Militare, la salma del 1° Caporal Maggiore Alessandro Di Lisio. Rientrano anch’essi oggi in Italia, a bordo di un Falcon 900, sempre dell’Aeronautica militare, i tre paracadutisti dell’8° Reggimento Genio Paracadutisti della Folgore rimasti feriti nell’esplosione dell’ordigno che ha causato la morte del venticinquenne Di Lisio, si tratta del Tenente Giacomo Donato Bruno, originario di Mesagne (Brindisi); del 1° Caporal Maggiore Simone Careddu di Oristano, con fratture al bacino e ad un braccio, e del 1° Caporal Maggiore Andrea Maria Cammarata di San Cataldo (Caltanissetta), che ha una frattura al polso e numerose escoriazioni. Giunti a Ciampino, per loro c'è il trasferimento all’ospedale militare del Celio. Attualmente sono in 200, suddivisi tra Farah, Herat e la capitale Kabul i genieri dell’8° Reggimento di Legnago (Vr). Sono soldati specializzati, addestrati, addetti a sminare e bonificare i territori afgani, con verifiche sul posto, sia per la popolazione che per il contingente. Sono oltre 3.000 i militari italiani schierati in Afghanistan che fanno parte della missione Isaf (International Security Assistance Force). Quasi tutti paracadutisti della Folgore, ma con loro c’è anche un plotone del 1° Reggimento Bersaglieri (al cui vertice c’è il Colonnello Francesco Maria Ceravolo), unità incardinata nella Brigata bersaglieri di Caserta. sono suddivisi tra la capitale Kabul e le base della provincia di Herat. In questi giorni, in vista delle elezioni del 20 agosto, il contingente italiano è stato rafforzato con altri 500 uomini. L’Italia è il quarto contribuente della missione Isaf, dopo Usa (28.850 militari schierati), Gran Bretagna (8.300) e Germania (3.380). Farah, dove è avvenuto l’attentato è la base più avanzata dei militari italiani e si trova a circa 200 chilometri da Herat, il capoluogo della regione ovest, tutto sotto comando italiano. Si tratta della provincia più meridionale dell’area, al confine con il sud dell’Afghanistan, dove i combattimenti tra le forze Nato e i talebani sono più feroci. La “Task force South” è composta da 429 uomini, in gran parte parà del 187º reggimento della Folgore, distribuiti tra le basi El Alamein (a Farah), Tobruk (a Bala Baluk) e Tarquinia (Shouz). Il grosso del contingente è invece schierato nell’ovest, dove il generale Rosario Castellano, campano di Castellammare di Stabia, comanda il Rc-W (Regional Command West). I militari italiani che operano in quest’area, estesa come tutta l’Italia del nord, sono circa 1.700.