Siamo figli di nessuno, isolati dal mondo, dimenticati da Dio e dagli uomini
Gallo Matese (Caserta) Le ottocentocinquanta anime di Gallo Matese, sperduto comune montano casertano hanno di che lamentarsi. I residenti si sentono abbandonati e umiliati dalle istituzioni. Un paesino dell’alto casertano, al confine con il Molise, distante ben cento km da Napoli, ottanta da Caserta e trentasette km dalla vicinissima Isernia, giovane, produttiva ed efficiente provincia molisana. Zona interna disagiata della provincia di Caserta dimenticata da chi dovrebbe offrire servizi a tutti i cittadini- che non sanno più a quale santo affidarsi per ricevere indispensabili servizi- che troverebbero più facilmente nel vicino Molise, spesso invocato anche con forme di protesta messe in atto per chiedere la secessione dalla provincia di Caserta, quindi dalla Regione Campania. Nel paese manca quasi tutto. Niente servizi. “Siamo figli di nessuno, attacca Domenico Antonio Cerrone, 66 anni, ex titolare dell’unico bar del paese. La verità- è che siamo pochi, poco più di ottocento abitanti: quattrocento votanti che non fanno testo, camminiamo a passo di gambero, negli anni al posto di rafforzare i servizi, ci hanno scippato quei pochi rimasti. Neanche l’appartenenza alla Comunità Montana è riuscita a frenare l’eliminazione di servizi. Nel comune casertano, definito “Il paese dei senza” manca quasi tutto: Niente guardia medica, niente 118. “Chi si sente male di notte- continua Cerrone è costretto a bussare alla porta di un medico in pensione di 74 anni. Davvero commovente la disponibilità del medico- che gratuitamente mette a disposizione la sua professionalità. A tutte le ore della notte. Non va meglio con la corrispondenza postale, recapitata con molto ritardo e in particolare le bollette di pagamento, quando giungono a destinazione, sono già scadute. “Tutta colpa del continuo ricambio di portalettere disposto da Poste Italiane, racconta Antonio Rampone- che da anni con la sua radio privata denuncia con vigore i disservizi dell’amato paesino che gli ha dato i natali. I problemi sono cominciati quando, è andata in pensione la portalettere titolare, che, essendo della zona conosceva a menadito l’intero comprensorio. Da allora cambiano continuamente i portalettere supplenti con incarico trimestrale, che appena cominciano ad imparare le strade vengono sostituiti, quando non va peggio per infortuni, malattie o lunghe maternità delle giovani portalettere. “Abbiamo gradi disagi anche con l’ufficio postale- spiega, Michele Santoro, consigliere comunale – ci sono problemi di linea(Adsl), e il più delle volte il sistema non funzionando ci costringe a fare decine e decine di km per fare un banale versamento- con la cifra che può anche raddoppiare considerando la distanza da percorrere. “Il rilancio turistico della nostra zona- può avvenire solo offrendo servizi- che a noi vengono tagliati prediligendo la logica del risparmio”. Sono innamorata di questo posto- racconta Domenica Di Pietrantonio – titolare del bar centrale, però le istituzioni devono darsi una mossa, per non far morire il nostro paese, devono attivarsi e potenziare i servizi. L’acquedotto, l’acqua- spesso è un miraggio per noi- che paradossalmente forniamo l’acqua a intere città. Siamo fuori dal mondo- niente assistenza sanitaria, niente ambulanza niente PSAUT (ndr. un pronto soccorso per primi indispensabili interventi). Ma la giaculatoria dei disservizi continua con i trasporti, con i mezzi pubblici inesistenti, con i segnali tv all’anno zero(non c’è segnale per la tv di Stato). La farmacia apre tre volte la settimana. Nei giorni che arriva, è attesa come il Messia- all’ingresso dell’esercizio da un nugolo di persone. Ma non è finita: Da oltre tre anni i giornali non arrivano più qui. Nel paese dei senza è vietato leggere quotidiani e settimanali. La logica del profitto attuata dal distributore di giornali è prevalsa sui diritti d’informarsi. Per comprare il giornale conviene fare un tour nel Molise. Anche il trapasso a vita migliore è complicato: l’agenzia di pompe funebri ha la sede a 60 km da Gallo. “Cristo si è fermato qui, altro che Eboli-sbotta Rampone, siamo un paese purgatorio- condannati a perenne penitenza da tutte le istituzioni. Ci trattano come bestie. Subiamo vessazioni di ogni genere. Ignorati, umiliati, dimenticati, rapinati della dignità. Enti ed istituzioni che non si giudicano dalle grandi opere, ma dalle piccole risposte che sanno dare alla popolazione che le chiede”. E nel paese condominio, non è stato garantito finora nulla.
Per la settima volta in sei anni il Comune di Gallo Matese è alle prese con la scelta del nuovo Segretario Comunale; intuibili i motivi che hanno indotto, infatti, ben sette Segretari comunali, giovani e meno giovani, a lasciare dal 2002 il piccolo Comune, per spostarsi in altri paesi.