Nel calderone gravi e sconcertanti accuse al primo cittadino di Caiazzo

BENEFICIO TARSU  NEGATO A  NONNINA NOVANTENNE  CAIATINA In preallarme l’ADA (Associazione Diritti Anziani) e stampa nazionale
Questo il testo della lettera a noi pervenuto da Giuseppe Sangiovanni:
In relazione alla richiesta di benefici  per categorie deboli-protette, con vivo rammarico ho appreso che il comune da lei amministrato è uno dei pochi in Italia a non prevedere riduzioni, agevolazioni o esenzioni per la TIA, ex Tarsu. Tirare in ballo il decreto legislativo n.507 del 15 novembre 1993, e modificazioni dal Regolamento Comunale approvato nel 1994 dal Commissario Prefettizio nel 1994- non è proprio da primo cittadino vicino ai più deboli.  La risposta che mi ha dato: è burocrazia. La legge c’è, ma va applicata con buonsenso. Le casse comunali vanno sicuramente rimpinguate, ma non con l’eliminazione di benefici per anziani e disabili. Una risposta burocratica, senza pensare minimamente ad apportare modifiche al Regolamento, visto gli ampi poteri in possesso dei sindaci. Si parla tanto di terza età, disabilità. Ma la sensibilità dov’è?  E il contatto con il cittadino? Non ha mai pensato di contattarmi?  Appare evidente il pregiudizio nei confronti di chi  per il passato ha raccontato verità scomode. A nulla servite in questi ultimi anni le “grazie” mediatiche ricevute- nonostante i vergognosi  coupe de teatre  letteralmente messi in scena da lei con l’intera giunta- volti a screditarmi (Lettera al direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri (goffamente e inquietantemente si giustificò all’epoca dicendo: “Mi hanno fatto firmare quella missiva”) e sceneggiata davanti alle telecamere Mediaset). Ma la mitezza, la mia fede cristiana mi conduce sempre a perdonare le persone che “non sanno quello che fanno”. Che dire poi dei Rosenthal (con curriculum “mostruosi”) nominati sul campo- per sfornare comunicati mielosi. Meritocrazia andata a farsi benedire. Non solo. Non si è fermato qui . Questo non il male peggiore. Lei da “buon” sindaco- ha pensato solo a distruggere la mia immagine e professionalità, guadagnata gradatamente e con sacrifici dal sottoscritto sul campo. Senza l’aiuto di nessuno. Mi fermo qui. Sono un giornalista libero, io. Libero di raccontare quello che i “politici”- fanno, non fanno, che potrebbero fare, che ignorano. Non era mia intenzione trasformare il caso di mia madre in caso nazionale, avendo ricevuto quella risposta, sono costretto, mio malgrado a farlo.
Giuseppe Sangiovanni
Giornalista freelance
(Ultimissime: Mentre digitavo la lettera  -mi ha chiamato Giovanni Cacciatore, segretario dell’ADA (Associazione Diritti Anziani)- di Napoli- delegato da Roma- dopo la segnalazione di Roberto Di Iorio- per il caso della nonnina novantenne che ha chiesto inutilmente al Comune di Caiazzo, il beneficio per la Tarsu. Cacciatore mi ha riferito che ha già parlato della vicenda con un funzionario del Municipio caiatino . Caso che si appresta a diventare nazionale.)
 

 

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