Sangiovanni: ecco i peccati del Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giuseppe Sangiovanni con destinatario il sindaco di Caiazzo, Stefano Giaquinto. “Egregio signor sindaco, sul caso Tarsu ha risposto con linguaggio “burocratese”. Gli anziani, i disabili- però hanno bisogno di sensibilità. Una risposta burocratica e contraddittoria. Si deve riunire il Consiglio dei Ministri per modificare un regolamento anacronistico? Dopo tre settimane di silenzio si è svegliata dal torpore, intuendo che la verità raccontata sui media potrebbe danneggiarla. Sa benissimo a cosa condusse la testardaggine il suo predecessore (giornali, radio e tv nazionali parlarono di lui) . Ha risposto sulla questione Tarsu, omettendo di parlare della criminalizzante lettera inviata al direttore del  quotidiano nazionale  Libero, per denigrarmi. Affermò che i problemi da me denunciati nel pezzo erano pure invenzioni. Invitò Feltri a Caiazzo per verificare insieme a chi scrive. Il 9 e 19 marzo 2008 – dopo sei mesi, dimenticando tutto- lei e l’allora assessore De Rosa, tramite due comunicati stampa pubblicati da un giornale locale incoscientemente certificaste la mia denuncia. “Acqua problema risolto” (dopo mezzo secolo). “Un acquedotto per San Giovanni e Paolo”. I titoli degli articoli. Non contento, usò il servizio realizzato dal settimanale del Tg5 “Terra”, per oscurare lo scrivente e la denuncia pubblicata da Libero. Nell’occasione, con un vergognoso coupe de theatre si presentò davanti alle telecamere con la claque- dichiarando e facendo dichiarare che nella frazione  tutto funzionava perfettamente. Dichiarò il falso!  Amministratori  -che  stravolgendo la realtà dei fatti- nottetempo- fecero scomparire  miracolosamente   cumuli di spazzatura -che da mesi giacevano nelle strade della frazione, fu installato(poche ore prima dell’arrivo della troupe televisiva) persino   un rubinetto alla fontana pubblica, mancante da anni, smontato subito dopo la registrazione del servizio. In quella occasione – fu sfruttata  persino l’innocenza dei bambini(figli di dipendenti comunali, assoldati per giocare e sorridere nella piazza, quale premio per una inquadratura che doveva gratificare a tutti i costi il  sindaco Giaquinto  e l’assessore Rosetta De Rosa). Chiamata a testimoniare la buona vivibilità, una persona non residente nella frazione, il curato e  le suore del paese coinvolti,   “per ristabilire la verità”.  Una disperata, quanto  patetica difesa di un sindaco iperinadempiente. I comunicati del comune di Caiazzo- dello  9 e 19 marzo 2008-resero giustizia al mio modo di fare informazione. Raccontando sempre la verità. Per ora mi fermo qui. Il curriculum dei suoi peccati  è ampio, con  l’aiuto del direttore della Gazzetta, spero di pubblicare alcuni “comandamenti” da lei non osservati. Orrori, macigni. Pesanti come  le colate di cemento che stanno distruggendo le campagne caiatine!
La lettera completa sarà pubblicata nei prossimi giorni

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