I bersaglieri ed i parà da giorni sotto attacco talebano

“Gli equipaggi del “Dardo”, provenienti da una compagnia di bersaglieri in appoggio (si tratta di una compagnia del 1° Reggimento di Cosenza, unità incardinata nella Brigata “Garibaldi”, ndr.), hanno dimostrato efficienza, lucidità e capacità di reazione. Lavorano con i paracadutisti e gli altri reparti in perfetta sintonia. Sono davvero bravissimi militari”. Ad affermarlo è stato il Colonnello Toscani De Col, comandante del 187/o reggimento della Folgore e, qui in Afghanistan, responsabile della Task force south CHE SI TROVA A Bala Murgab, zona molto calda e sotto continuo attacco. Il secondo fronte “caldo” nell’Afghanistan sud occidentale si trova a Farah, 400 chilometri più a sud, più o meno, da Bala Murgab. In questa provincia opera il secondo Battle group italiano e la Task force 45. Qui ci sono 1.086 seggi da proteggere nella zona italiana, oltre alla incolumità dei candidati che vanno a fare campagna elettorale. Il 187° reggimento paracadutisti, appoggiato dai cingolati Dardo dei bersaglieri, cerca di fare il possibile nella zona attorno a Farah, soprattutto lungo la stramaledetta statale 517 soprannominata l’autostrada per l’inferno. La rotabile tocca tutte le roccheforti dei talebani: Bala Baluk, Bakwa, Shewan. Gli ultimi scontri sono avvenuti in queste aree difficilmente controllabili. Ed è in questa landa desolata che parà e bersaglieri dimostrano tutta la loro professionalità e bravura nell’affrontare anche le situazioni più scabrose. Come quella toccata al Caporal Maggiore scelto, carrista e capo carro di un "Dardo" che è stato ferito da una scheggia di un colpo di mortaio lanciato durante una imboscata di insorgenti e che gli ha procurato la frattura dell'ulna. Il militare del primo reggimento bersaglieri era impegnato in una operazione di controllo e ricognizione del territorio programmata in assistenza alle forze afgane dal Comandante della Forwarding Operation Base di Farah (FOB), il colonnello Toscani De Col.

 

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