L’Associazione Dea Sport Onlus a Torre Astura

L’eccezionale notizia del ritrovamento dello scheletro di un antico guerriero risalente a 5000 anni fa, ha suscitato notevole interesse tra i soci dell’Associazione Dea Sport Onlus. E’ stata organizzata una gita culturale sul luogo del ritrovamento e, dopo alcune ore di viaggio, il gruppo di bellonesi giungeva a Torre Astura, un antico villaggio del Lazio, nei pressi di Nettuno. Dalla descrizione del giovane archeologo Mauro Sorbino, si apprendeva che l’antica tomba fu scoperta dopo una mareggiata e all’interno di essa fu rinvenuto lo scheletro di un uomo che giaceva supino in una fossa ovale lunga m. 1,70 e larga 90 cm. Forse, continuava l’archeologo, l’uomo fu ucciso da una freccia la cui punta è stata rinvenuta nel costato. Lo scheletro era circondato da vasi, tazze e due pugnali in selce. Il corpo risale al periodo preistorico eneolitico, cioè all’età del rame. Ciò fa pensare che, nei dintorni di Nettuno, vi sia un’antica necropoli. Allo scheletro è stato imposto il nome di Nello, preso da quello dell’ufficiale che ha guidato i tecnici autori della scoperta. Ciò quanto riferito dal giovane archeologo. I visitatori bellonesi, spinti dalla curiosità, chiedevano: “L’uomo è stato forse ucciso durante una battaglia oppure sarà stato vittima di una lite?” Queste domande, fino ad oggi, non hanno ottenuto alcuna risposta, concludeva l’archeologo, e forse bisognerà attendere il termine degli scavi che continuano da parte dei tecnici inviati dall’Ente Beni Culturali. Solo così sarà fatta luce su un giallo che, da diversi mesi, suscita notevole interesse tra gli appassionati di archeologia. Intanto la notizia comincia a richiamare, a Torre Astura, gruppi di curiosi che giungono da tutte le regioni d’Italia.

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