Comuni sensibili per tutela ambientale ed energia: perdono terreno Caserta e Napoli

I risultati sono contenuti nella rilevazione ISTAT “Dati ambientali nelle città”, una ricerca che l’Istituto realizza ogni anno sui Comuni capoluogo di provincia Nel 2008 Trento, Venezia e Bologna occupano, per il terzo anno consecutivo, i primi tre posti della classifica dei Comuni più rispettosi delle compatibilità ambientali. Perdono terreno, invece, Caserta e Napoli. Numeri e percentuali sono contenuti nella rilevazione ISTAT “Dati ambientali nelle città”, una ricerca che dal 2000 l’Istituto realizza ogni anno sui Comuni capoluogo di provincia. La raccolta dei dati avviene tramite la compilazione di questionari, indirizzati a diversi organismi, pubblici e privati presenti nel Comune, su sette specifiche tematiche ambientali (acqua, inquinamento atmosferico, energia, rifiuti, inquinamento acustico, trasporti e verde urbano). Oggetto dell’indagine sono 111 capoluogo di provincia in cui risiede il 29,3% della popolazione totale del Paese. Da una prima lettura della ricerca i risultati appaiono abbastanza confortanti: nel 2008, gli indicatori analizzati nei Comuni evidenziano sensibili miglioramenti rispetto all’anno precedente. Dove? Nella contrazione della raccolta totale dei rifiuti urbani (-1,1%), nell’aumento delle quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato (+3,0 punti percentuali) e della domanda di trasporto pubblico (+2,2%). Inoltre, si registra una riduzione del consumo dell’acqua per uso domestico (-1,9%) ed un miglioramento della qualità dell’aria. La situazione è invece più critica in altri settori: nel 2008 è cresciuto il numero di motocicli per mille abitanti (+3,7%), il consumo di energia elettrica per uso domestico (+0,7%) e il consumo di gas metano per uso domestico e per riscaldamento (+7,7%). La maggiore sensibilità sulle tematiche ambientali ed energetiche dei 111 Comuni considerati  è evidenziata dal fatto che lo scorso anno 23 Comuni hanno fatto ricorso al teleriscaldamento (nel 2000 si contavano soltanto 7 Comuni). In 46 Comuni sono stati installati pannelli solari termici sugli edifici pubblici (contro i 3 Comuni registrati nel 2000), mentre in 61 Comuni sono stati installati pannelli fotovoltaici (nel 2000 soltanto il Comune di Palermo adottava questa soluzione). In aumento anche gli interventi di tutela ambientale messi in atto dalle amministrazioni pubbliche: sono 102 i capoluoghi di provincia che dispongono di centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria (rispetto al 2007 si aggiunge Enna). In aumento anche i Comuni dotati di una zonizzazione acustica del territorio (+7,9%), di un piano energetico comunale (+16,7%), di un censimento del verde urbano (+2,5%), e quelli nei quali la popolazione è servita dalla raccolta differenziata dei rifiuti (+2,2%). Rispetto al 2007 rimangono invece stabili i Comuni che hanno approvato un piano urbano del traffico e quelli che dispongono di un piano del verde urbano. Ma quali sono i dati più significati dell’indagine ISTAT per città? Al quarto posto dopo Trento, Venezia e Bologna che occupano le prime tre posizioni della classifica dei Comuni più rispettosi delle compatibilità ambientali, si colloca il Comune di Foggia, premiato dall’azione degli amministratori che hanno approvato nel 2008 il Piano Energetico Comunale e nel 2007 il Piano Urbano del Traffico. Ma rispetto al 2007 guadagnano posizioni anche altri Comuni: Terni, Forlì, Villacidro, Reggio Emilia, Ferrara, Perugia, Piacenza, Alessandria, Tortolì, Salerno, Pesaro, Rovigo, Trieste e Mantova. Da segnalare il Comune di Ferrara che nella classifica risale di 35 posizioni a seguito dell’approvazione della zonizzazione acustica del territorio, del monitoraggio di quattro inquinanti atmosferici e dell’aumento della quota di raccolta differenziata. Nella classifica del 2008 perdono invece diverse posizioni i Comuni di Ascoli Piceno, Napoli, Grosseto, Bari, Isernia, Reggio Calabria, Taranto, Caltanissetta, Pisa, Lanusei, Brindisi e Caserta. Brindisi è la città che perde più posizioni in assoluto a causa della riduzione della quota di raccolta differenziata, in un contesto in cui la media degli altri Comuni cresce di tre punti percentuali. Da segnalare, infine, l’arretramento in graduatoria del Comune di Napoli, nonostante i lievi miglioramenti nella riduzione dei rifiuti urbani e nell’aumento della raccolta differenziata.

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