Una notizia da brivido
La notizia che i nostri lettori apprenderanno ha creato, in un gruppo di bellonesi, particolarmente tra quelli di età avanzata, apprensione, meraviglia e paura. L’accurata inchiesta condotta dai carabinieri di Massa (Toscana) ha portato all’arresto di 15 persone coinvolte nel traffico di maniglie in ottone e crocifissi smontati dalle bare e poi rivenduti. Continuando l’inchiesta i Militi della Benemerita scoprivano cadaveri congelati in attesa di essere cremati, corpi di neonati abbandonati nei loro bianchi feretri ed altri gettati nella spazzatura del cimitero. Emergeva così un vero e proprio scenario dell’orrore! In pochi giorni sono stati individuati i membri della società appaltatrice dei servizi cimiteriali: la Euroservizi che, dal 2004, oltre al cimitero di Massa, gestiva anche quelli di Mirteto, Prato, Collecchio, Vignola, Fornovo, Parma, Piacenza, Segrate e Fidenza. Ed i Carabinieri, con una pazienza certosina, sono riusciti a ricostruire ciò che avveniva all’interno dei cimiteri. Gli “addetti ai lavori”, scambiavano e cremavano migliaia di cadaveri e, per diminuire i costi del forno crematoio ed evitare le eccessive tasse comunali, cremavano gruppi di dieci, venti cadaveri e spegnevano il forno in anticipo aspettando che la cremazione si ultimasse con il calore residuo. Poi raccoglievano le ceneri nelle urne per consegnarle ai parenti affranti. Gli Agenti hanno trovato accatastati, in una cella frigorifera del cimitero, 12 cadaveri che risultavano già cremati e 600 kg di cenere, raccolti in sacchi di immondizia; il tutto corrispondente a 500 persone. L’indagine, ampliatasi, ha coinvolto altri 9 cimiteri del Centro e del Nord Italia. Nel cimitero di Fidenza le Forze dell’ordine hanno scoperto che la Euroservizi aveva nascosto 600 sacchi contenenti ceneri che, secondo una stima, potrebbero appartenere a circa 2000 corpi. Nel cimitero di Segrate (Milano) 80 casse contenevano corpi di defunti e 8 casse ceneri. “ Non saprò mai se queste sono veramente le ceneri di mio marito”, ha riferito la signora Natalina Menichelli straziata dal dubbio. Il suo è lo stesso dubbio di migliaia di famiglie toscane, lombarde, emiliane, liguri, laziali che hanno aderito “all’Associazione familiare dei defunti”. Molti bellonesi si chiedono:”Auguriamoci che ciò non avvenga nei cimiteri del Sud che, fino ad oggi, risultano ben curati sia dai custodi, che dai familiari dei defunti. A Bellona non è consuetudine cremare i morti ma, se ciò accadesse, immediato sorgerebbe, anche tra noi, il dubbio sulla consegna delle ceneri del caro estinto”.