Influenza A, assalto dei genitori ai pronto soccorso
La psicosi dell’influenza “A” ha colpito da giorni anche San Nicola La Strada, con una forte accelerazione proprio all’indomani della notizia del decesso della bambina napoletana undicenne presso l’Ospedale Santobono di Napoli. Da allora è stato un correre frenetico presso gli ambulatori dei medici di famiglia ed anche presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale civile Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. “Questa mattina (ieri per chi legge, ndr.)” – ci ha riferito uno dei medici di base che operano sul territorio cittadino – “sarà una mattinata d’inferno. Sono atteso da diverse decine di visite a casa tutte con lo stesso comune denominatore: l’influenza. Quando arrivo a casa dei malati, i genitori mi “aggrediscono” chiedendomi se non sia il caso di un ricovero in ospedale, oppure, dopo il servizio apparso in diversi telegiornali nazionali, di fare effettuare un’analisi preventiva per accertare o meno la presenza del virus H1N1. Insomma” – ha aggiunto il medico – “queste notizie medianiche date con troppa facilità invece di tranquillizzare i genitori, ha finito per aggravare la situazione. Nella quasi totalità dei casi da me accertati si tratta solo della classica influenza di stagione, che passano nel giro di pochi giorni e con molto riposo, ma le notizie provenienti dalla televisione hanno peggiorato la situazione. Basta, infatti, che i ragazzi abbiano tosse e febbre alta che i genitori entrano in fibrillazione e ci chiamano, nel migliore dei casi, tre o quattro volte al giorno”. Quello che il medico non dice e non può dire, legato com’è all’etica professionale ed anche per questione di coerenza con se stesso, è che in città si sono registrati diversi casi di influenza “A”, che non ha avuto bisogno di alcun ricovero perché, fortunatamente, si è trattato di casi lievi. Resta una sola ca da fare: vaccinarsi così come previsto dal Ministero della Salute, anche perché da oggi in poi, secondo le previsioni, si entra nella fase cosiddetta “calda”. Al momento tutte le Regioni sono in possesso del vaccino, ne sono state distribuite oltre due milioni di dosi. Una cosa di cui i cittadini devono essere certi è “..che questa influenza” – come ha più volte ribadito pubblicamente il Sottosegretario Fazio – “è dieci volte meno grave di quella normale”.