Il generale Lops assolto anche in appello

La sentenza di appello nei confronti del Generale Vincenzo LOPS, già  comandante della brigata “Garibaldi”, per la strage di Nassiriya ha confermato quanto già aveva stabilito la sentenza di primo grado: assoluzione. Per il Generale di Corpo d'Armata Vincenzo Lops, al quale, lo scorso 5 novembre, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha consegnato “de visu” l’onorificenza dell’Ordine Militare d’Italia, seconda in ordine di importanza fra le onorificenze assegnate direttamente dal Capo dello Stato, si tratta della fine di un incubo. Lops, oramai casertano di adozione – ogni due settimane torna nella nostra città nel corso del week end – era stato accusato, all'indomani della strage (era il 12 novembre 2003 e morirono 19 italiani (12 carabinieri, cinque militari dell' Esercito, due civili) e 9 iracheni, di non aver adottato tutte le misure di sicurezza necessarie alla difesa della base Maestrale. Nel corso del processo il generale Lops, che ora è il Comandante dei Supporti delle Forze Operative Terrestri a Roma, venne “assolto” con la formula “perché il fatto non sussiste”. Lops (che aveva scelto il rito abbreviato), primo comandante della missione “Antica Babilonia” con la “Garibaldi”: quando c'è stato l'attacco dei terroristi era già subentrato Stano. D'altra parte la motivazione dell'alta onorificenza conferita parla chiaro: “Primo comandante della “Joint Task Force IRAQ” impegnata nell’operazione “Antica Babilonia”, operava con altissima professionalità, consapevole coraggio, ed elevatissima capacità organizzativa, trasmettendo a tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione e infondendo in essi fiducia e sicurezza. In particolare si prodigava esponendosi anche personalmente nonostante la conclamata situazione di pericolo, per consentire, in tempi ristrettissimi, il raggiungimento della piena operatività della forza, contribuendo al ripristino delle normali condizioni di vita e a riportare serenità nella popolazione residente nell’area assegnata al contingente nazionale. La sua limpida e coerente azione di comando, sempre aderente alle direttive ricevute, ha consentito di porre le premesse per il pieno conseguimento nel tempo di tutti gli obiettivi assegnati alla missione nazionale nel complesso teatro iracheno rafforzando, in un contesto particolarmente difficile, il prestigio dell’intera nazione e delle sue Forze Armate. An Nasiriyah (IRAQ) 20 giugno – 7 ottobre 2003”.

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