Festeggiato il 213° anniversario della nascita del Tricolore
Il 7 gennaio di ogni anno si onora nel Tricolore, innalzato a Reggio Emilia duecentotredici anni fa, il simbolo dell'unità della Patria e della libertà del nostro popolo. Essa rappresenta la bandiera delle “5 Giornate” di Milano, della spedizione di Garibaldi, delle Guerre d'Indipendenza, delle centinaia di migliaia di soldati e di cittadini d’Italia caduti nelle due guerre mondiali, ovunque chiamati, oggi come ieri, a difendere l'onore della Patria, la sua unità, la sua libertà, la sua Pace. Con i suoi colori la Nazione intera ha salutato, oltre cinquanta anni fa, il ritorno di Trieste all'Italia ed ha reso omaggio ai caduti di Nassiryia e, più recentemente, ai paracadutisti della Folgore caduti in Afghanistan. Sempre più di frequente i Sindaci e gli insegnanti dei Comuni d'Italia, in occasione delle ricorrenze cittadine e nazionali, consegnano quella bandiera ai ragazzi delle nuove generazioni: insieme ad essa affidano loro la nostra storia e la nostra speranza. Questo momento di educazione civile trasmette alle giovani generazioni il senso storico e il significato del Tricolore, simbolo dell'unità e indivisibilità della Repubblica e dei valori di democrazia e di solidarietà solennemente sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana. L'Italia è un paese di antica civiltà forte dei valori di democrazia cui si ispirano le istituzioni della Repubblica e di un'Europa che ha saputo superare le antiche divisioni dei suoi popoli. L’Italia può guardare con fierezza al passato e con serenità al futuro. La nostra bandiera, a bande verticali deriva da quella francese, dove al posto del colore blu venne inserito il verde. Il Tricolore venne creato nel 1796 e venne adottata dal Congresso della Repubblica Cispadana il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, quindi fu assunta come bandiera nazionale dal re Carlo Alberto il 23 marzo 1848. In tutti i suoi 213 anni di vita essa ha rappresentato e rappresenta l’unità del Paese in qualsiasi parte del Mondo. Anche i nostri oltre 8.000 militari, sparsi nelle varie parti del globo, dal Libano all’Afganistan, dal Kosovo, alla Bosnia, dall’Albania alla Macedonia, dall’Eritrea alla Somalia, ad Israele hanno festeggiato ieri la ricorrenza.