Marro al Parlamento delle Due Sicilie a Napoli
Oggi, sabato 16 gennaio 2010, ore 10.00, a Napoli, presso il Maschio Angioino, a 150 anni esatti dalla fine del Regno delle Due Sicilie, si riunisce di nuovo nell’antica capitale il “Parlamento delle Due Sicilie” con la partecipazione di 100 meridionali provenienti dalle antiche province duosiciliane e dagli antichi Sedili Napoletani, con le insegne e i simboli (acqua e terra) delle antiche province (dalla Sicilia a Terra di Lavoro). Il “parlamento” nasce come un’iniziativa di carattere civico-culturale nel necessario e attuale dibattito sul Sud e sui suoi numerosi problemi tuttora irrisolti. Il Mezzogiorno d´Italia, dal 1860 ad oggi, non ha avuto e, purtroppo, non ha ancora classi dirigenti adeguate: il “parlamento del Sud”, allora, rappresenta il tentativo di coinvolgere larghe fasce dei Popoli dell’antico Regno delle Due Sicilie, sempre più delusi e lontani dai temi legati al nostro territorio: oltre i partiti e oltre la partitocrazia, senza contrapposizioni “leghistiche” e senza intenzioni secessionistiche, imprenditori, professionisti, artigiani, artisti e numerosi giovani, uniti dal profondo affetto per la loro terra e con l’obiettivo di formare classi dirigenti finalmente e veramente nuove, riuniti in commissioni di lavoro o “ministeri” (dell’Economia, dei Beni Culturali e del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio –secondo la definizione borbonica- o delle “pari opportunità Nord-Sud”…). L’attuale dibattito sul nuovo assetto federalistico dello Stato Italiano rende più che mai necessaria e attuale la partecipazione a questo dibattito di meridionali consapevoli, fieri e anche responsabili del loro territorio, delle problematiche e delle potenzialità che esso presenta. Il “parlamento”, nel rispetto delle leggi della Repubblica Italiana, degli enti locali e sovranazionali, avrà il compito di sollecitare e stimolare il dibattito sui temi della questione meridionale troppo spesso dimenticati. Il “parlamento” utilizzerà, a tale scopo, gli strumenti legislativi italiani vigenti quali, ad esempio, l’art. 50 della Costituzione Italiana che consente ai cittadini di promuovere petizioni da inviare alle camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. Il “parlamento”, poi, si farà carico di comunicare suggerimenti, proposte o denunce ai Ministeri del Governo Italiano, agli organi preposti presso il Parlamento Europeo o ai competenti assessorati locali.