“Gli immigrati chiedono solo i diritti ma non rispettano doveri”

La manifestazione degli extracomunitari tenutasi in Piazza Vanvitelli lo scorso 19 gennaio era indirizzata all’ottenimento di diritti civili che gli immigrati e le loro associazioni reputano non vengono rispettati. “Ma se sul fronte di richieste la voce è grossa” – ha affermato netto Pasquale Costagliola, Presidente provinciale dell'Associazione “Terra Nostra” – “sul versante dei doveri non c’è alcun spazio. Infatti, Caserta è diventata un immenso mercato del prodotto contraffatto gestito nella vendita dagli extracomunitari alla luce del sole. Il corso Trieste anche con la fine delle feste natalizie continua ad essere una specie di bazar della patacca prodotta dalle industrie invisibili  e potenti della camorra. Lo stesso mercato di via Petrarelle” – sottolinea amaramente Costagliola – “ospita abusivi con tanto di bancarelle del contraffatto in barba ai vigili urbani impotenti ad agire. Agli angoli delle strade gruppi di immigrati chiedono insistentemente l’elemosina all’uscita dei bar e dei supermercati mentre alcuni semafori sono presidiati costantemente da gruppi sempre più numerosi ed insistenti di lavavetri. L’hinterland del capoluogo” – ha aggiunto – “è costellato di accampamenti di rom senza alcuna garanzia igienica e con il proliferare di micro discariche in queste aree di sosta non regolamentate. La sera al primo imbrunire nella periferia prossima di Caserta decine di giovani prostitute si affollano platealmente sulla nazionale sannitica e sul Viale Carlo III. Questo è il quadro di una situazione sfuggita di mano a tutti gli enti preposti al controllo ed alla legalità. Una condizione” – osserva Costagliola – “che ovviamente non coinvolge tutti gli extracomunitari, basti pensare che nel marasma dell’abusivismo commerciale non sono in genere presenti russi, ucraini e tutte le genti dell’est. Caserta si sta proponendo come terra promessa per un flusso di immigrati incontrollato e senza regole; moltitudini che trovano tutti gli spazi lasciati in genere da amministrazioni carenti e non proprio ligie al rispetto alle disposizioni di legge. La nostra già critica situazione” – ha, infine, concluso – “rischia di incancrenirsi in tutti gli aspetti con l’impreparazione ed il lassismo delle nostre gestioni pubbliche”.

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