La città di a lutto per la perdita del sindaco”buono”.

Un manifesto affisso alle prime luci dell’alba racchiude in una sola parola”BUONO” la grande capacità propositiva di questo ex sindaco, Alessandro Abbate, scomparso prematuramente. Don Enzo Di Lillo, in una Chiesa Madre stracolma, nell’omelia ha pronunciato parole di stima e di affetto che dovrebbero far riflettere tutti i politici presenti, quelli di San Prisco e quelli della vicino Casapulla, ove tanti anni addietro,  il maresciallo Abbate aveva avuto un ruolo di assessore nella giunta guidata da un sindaco socialista. In tanti hanno voluto tributare l’ultimo saluto a questo onesto servitore della Guardia di Finanza, presente con una rappresentanza insieme alla Polizia Penitenziaria, mentre le autorità civili erano presenti in massa; l’intero consiglio comunale con il sindaco in testa, il prof. Antonio Siero, il quale non ha voluto mancare alla funzione religiosa insieme ai suoi più stretti collaboratori. Presenti i segretari politici e rappresentanti delle associazioni più rappresentative della città di San Prisco. Tanti i giornalisti presenti. Qualcuno sussurra che se il fisico lo avesse sostenuto  avrebbe voluto candidarsi alla provincia questa volta e il ragioniere Stefano Paolino, suo grande estimatore glielo aveva anche promesso; purtroppo il percorso della vita di ogni soggetto comprende anche la morte ma a questa “Alessandro” non ci pensava proprio, perché lui era un cattolico credente ed aveva tanta fede. Circa mille persone lo hanno accompagnato e in tanti come Francesco Sorbo, Giovanni Bonagura, Domenico Paolino, Giovanni Di Rienzo che lo avevano conosciuto ed avevano fatto un percorso politico amministrativo insieme non si rassegnavano alla perdita di un grande amico della collettività. Chi potrà emularlo? Forse nessuno,  perché le sue doti sul piano umano non avevano strumenti di misura e la sua onestà intellettuale superava tutti i limiti. Rispettava le idee di tutti e non era solito offendere o denigrare chi si trovava a discutere con lui di qualsiasi argomento. I due figlioli possono essere fieri di aver avuto un papà eccezionale ;  la testimonianza l’abbiamo avuta dal figlio che ha voluto portare a spalla Alessandro dalla casa fino alla Chiesa Madre, senza stancarsi mai. La figlia in chiesa continuava a chiamare il papà , piangendo in silenzio, mentre l’adorata consorte del maresciallo non aveva più lacrime perché , nonostante la rassegnazione per il male terribile, non aveva perso la speranza della guarigione anche parziale del suo compagno di vita . Una vita vissuta per la famiglia ed i nipoti e poi le giornate trascorse con il fratello Luigi in piazza Padre Verazzo; da oggi quella macchina che sfrecciava lungo Viale Trieste Via M. Monaco diretta sul ponte dell’Autostrada mancherà a tutti coloro che lo hanno conosciuto e ne hanno ammirato le sue virtù.

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