Rifiuti, con la discarica di Masseria Monti anche San Marco trema

Con l’arrivo dei tecnici dell’Istituto di Geofisica e del Corpo Forestale, inviati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per verificare la presenza di sostanze inquinanti nel sito della discarica di “Masseria Monti”, anche i cittadini di San Marco Evangelista tremano e sono seriamente preoccupati che, prima la presenza in città della discarica “Migliore Carolina” ed ora quella di “Masseria Monti”, praticamente confinante con la città, possa aver fatto lievitare in maniera esponenziale i casi di tumore nella popolazione. Per la verità, questa preoccupazione i cittadini sammarchesi ce l’hanno da decenni, soprattutto quando uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità accertò un aumento di mortalità infantile per tumori. La discarica “Monti” è una «bomba ecologica. Lo ammette, dopo molta riluttanza, negli atti ufficiali, anche il comune di Maddaloni. E pretende un immediato censimento dei rischi ambientali nonché la valutazione del grado di contaminazione del sito della Masseria Monti. C’è voluto, però, l’intervento della Magistratura, a dimostrazione di quanto la politica sia brava a parole ma non nei fatti. Con la rottura del “sarcofago di terra”, che occultava, poco e male, da oltre un ventennio, fusti di rifiuti tossici sepolti, è caduto pure l’ultimo tabù. Dopo 15 anni e tre sequestri, sul “cimitero dei veleni” della discarica di Masseria Monti manca ancora una completa documentazione giuridica e scientifica. Ecco, perché la Magistratura ha chiesto quindi un intervento dei tecnici dell’Istituto di Geofisica e del Corpo Forestale, così da conoscere sino in fondo l’entità del disastro ambientale e quanto abbia influito sui terreni circostanti e sulle relative culture agricole. L’obiettivo è tutelare la popolazione. Pronunciamento dei tecnici e della Magistratura a parte, il sito della Masseria Monti resta comunque area a rischio composta da una doppia discarica. I trafficanti di rifiuti speciali hanno tentato di mimetizzare la presenza dei fusti all’interno di una discarica abusiva più grande. E questa ultima, a sua volta è stata ricavata all’interno di una seconda discarica autorizzata che contiene le prime due. Masseria Monti è una sorta di scatola cinese dei rifiuti. In principio Masseria Monti era un sito autorizzato per lo stoccaggio di batterie esauste delle auto. Sversamento successivamente vietato per legge, poi non si sa cosa vi abbiano sepolto. Insomma, non è assurdo ipotizzare che la conurbazione casertana, composta da Caserta (con la discarica Lo Uttaro), Maddaloni (con la discarica Monti), San Nicola La Strada e San Marco Evangelista (chiuse queste ultime fra Lo Uttaro, Monti, Migliore Carolina) sia diventata il quadrilatero della morte.

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