Teatro Civico 14 – “A Don Lorenzo Milani”
“Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”. Questa sera e domani, al Teatro Civico 14 sarà in scena la storia di Don Lorenzo Milani, di e con Angelo Maiello per la regia di Claudio Di Palma. Figlio di una ricca famiglia di intellettuali fiorentini, Lorenzo Milani è un uomo che ha vissuto gli eventi storici tra le due guerre e conosciuto gli orrori del nazifascismo, si è scontrato con la rigida e contraddittoria mentalità ecclesiastica, remota dal senso profondo del vangelo, e col potere egemone della classe dominante per svelarne i meccanismi. Solo contro tutti verso la ricerca della verità, si incammina in un viaggio profondo guidato dalla sola libertà, dopo aver scoperto “il piacere di sapere per non essere subalterni”. “I care” (a me importa) era il suo motto tuttora utilizzato da chi persegue gli stessi principi. Don Lorenzo è stato anche un artista "bohémien" nel suo periodo di "decadentismo agnostico", interessato soprattutto alla pittura religiosa e, proprio la ricerca cromatica, lo ha avvicinato alla chiesa cercando i significati sottesi nell'immagine. Ed è stata la fede a portarlo a spogliarsi di ogni privilegio. Scrittore, profeta e ribelle. Al centro della pièce di Angelo Maiello è la sua storia raccontata dalle parole dello stesso protagonista, interpretato da “un attore vestito di nero che si muove in una scena povera di oggetti, parla di lavoro minorile e di solitudine”. Difatti, l’allestimento scarno tende a sottolineare l’ essenzialità di voce e corpo, per ridurre al massimo la distanza col pubblico avvicinandolo alla lotta contro l’ingiustizia sociale.