Persone naturali e strafottenti

Dopo aver preso parte ad una delle legislature più tormentate della storia repubblicana e dopo la vittoria sull’isola più “famosa” della televisione italiana, Vladimir Luxuria ritorna sulle scene con un testo teatrale di grande interesse come “Persone naturali e strafottenti” di G. Patroni Griffi, commedia tragicomica del 1972 che affronta in maniera colorata e variopinta tematiche che per l’epoca in cui fu scritta venivano considerate quasi scandalose.
La vicenda è ambientata in una piccola stanza che Mariacallàs (interpretata da Vladimir Luxuria) prende in locazione da una vecchia signora napoletana (il ruolo è affidato ad una Maria Luisa Santella ironica e folkloristica): ed è in questo piccolo luogo che i nostri personaggi trascorrono una notte di San Silvestro davvero particolare, in cui appare timidamente un barlume di affetto e di amore tra i due giovani che accompagnano la protagonista (interpretati da Daniele Russo e Timothy Martin). Non è un caso che la vicenda sia ambientata in una Napoli in cui le differenze tra i personaggi – che il testo vuole sottolineare – si riducono notevolmente: ed è così che si scopre che napoletani e neri sono più simili di quanto si possa immaginare e che i sentimenti non hanno colore o orientamenti.
La messinscena è congeniale alla struttura del testo: non si cade mai nella “trappola” della esagerazione nella descrizione dei caratteri dei personaggi, pericolo insito in un testo della portata e della complessità di “Persone naturali e strafottenti”. Sul palco primeggia la figura di Vladimir Luxuria: diverte e coinvolge come ha sempre saputo fare e non delude i suoi ammiratori più fedeli. Ottima anche l’interpretazione che Daniele Russo propone del giovane studente, protagonista quasi inconsapevole di una vicenda in cui amore e perdizione sono spesso sinonimi.
Luci e sottofondi musicali impreziosiscono una costruzione della scena densa di significati che non sfuggono allo spettatore più attento.
Lo spettacolo – che rimarrà in scena al Teatro Bellini di Napoli fino al 28 marzo – invita a riflettere sul senso delle diversità attraverso il mezzo più congeniale alla esternazione di certi valori e sentimenti: la parola recitata.

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