Elezioni, l’ortodossia della politica
Oggigiorno la gente comune ha, nei confronti della politica e degli esponenti politici di tutto l'arco costituzionale e non, una repulsione istintiva relegandola all'ultimo scalino, in un'ipotetica classifica, delle necessità del popolo. In poche parole, la gente è schifata dalla manfrina che tutti i politici mettono in opera per convincere gli elettori a votarli. Poi, una volta eletti, si dimenticano di coloro che li hanno votati, delle promesse fatte. Ciò è ancora più vero quando il politico si deve confrontare con una platea elettorale fatta di poche migliaia di elettori. Questo è anche il caso di San Marco Evangelista dove i cittadini diffidenti nei confronti dei politici nazionali hanno disertato le urne. Se consideriamo la storia dei popoli, vediamo che la politica è stata quasi sempre associata all’esercizio ed all’abuso del potere. Stando alla considerazione della natura umana, forse non può essere diversamente. Se si restringe dentro l’orizzonte breve dello sguardo dell’uomo il fine di ogni nostro desiderio, è facile capire che ogni diligenza, ogni inganno, tutte le sottigliezze e le ipocrisie si risolveranno nell’ammassare ricchezza per esercitare il potere del più forte sul più debole. Solo Cristo ci ha insegnato divinamente che l’unico vero potere che ci è dato esercitare sugli altri è soltanto l’amore che non potrà mai diventare “possesso”, in quanto esso deve essere reciproco. Per un cristiano allora la politica non può, non dev’essere sporca. È servizio reso al fratello, dal momento che ogni società deve pur essere organizzata. Nel Vangelo Gesù dice: “Badate a difendervi da ogni avarizia perché la vita di un uomo non dipende dall’abbondanza dei beni che possiede". Se, come si sente dire nei bar, nelle associazioni, ai crocicchi delle vie, che il cittadino di San Marco è stufo di questo andazzo, in queste elezioni è possibile che decida di cambiare, nell'ottica del bipartitismo più ortodosso, e dia la possibilità anche agli altri di dimostrare di voler veramente fare qualcosa per la città.