La rivincita dei condannati
Tra i promossi e i bocciati delle ultime elezioni spiccano anche parenti e casi curiosi: la bocciatura dei "paladini" Di Pietro e Brunetta, il trionfo di indagati e condannati, senza dimenticare il successo della "trota" Renzo Bossi e della Carlucci. Il consigliere più votato in Campania è stata la salernitana Mara Carfagna con 55mila voti, di cui 21mila solo a Napoli (circa il doppio dei quasi 11mila voti presi a suo tempo da Berlusconi), autrice di Ddl contro la prostituzione, gli atti persecutori e la violenza sessuale. Dopo la rissa con la candidata del Pd Antonella Cusmai («La Carlucci? È magra ma fortissima Io ho soltanto urlato e le ho prese») è stato il momento del trionfo perGabriella Carlucci (autrice di leggi sullo spettacolo e per regolamentare internet), eletta sindaco con il 70% dei consensi in un comune, Margherita di Savoia, da anni in mano alla sinistra. A Lecco dove la giunta uscente era del centrodestra non è passato il viceministro leghista Castelli (ex Guardasigilli), sconfitto al primo turno da Brivio del Pd, mentre ha fatto il pieno di voti la "trota", al secolo Renzo Bossi, famoso nell'ordine: 1) per essere il secondogenito del Senatur, 2) essere stato bocciato per tre volte alla maturità 3) essere stato denunciato per istigazione all'odio razziale (merito di un videogame sui clandestini) 4) aver ottenuto un incarico per l'Expo 2015 da 12mila euro al mese (vedi punto 1). Tra i parenti eccellenti promossi da segnalare: Isabella Rauti, moglie di Alemanno e figlia di Pino; Pietro Sbardella figlio di dell'andreottiano Vittorio, detto "lo squalo"; Ettore Zecchino, figlio dell'ex ministro Ortensio; Romano La Russa, fratello del ministro Ignazio. Malgrado le loro battaglie contro assenteismo, fannulloni, bamboccioni (perfino panzoni) e condannati non sono riusciti a diventare sindaci né Renato Brunetta a Venezia né Antonio Di Pietro nella sua Montenero di Bisaccia, così come l'altro celebre bocciato Vittorio Sgarbi. In compenso in Campania sono stati eletti Roberto Conte (Alleanza di Popolo), condannato in primo grado a due anni e otto mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, Alberico Gambino, condannato in secondo grado per peculato a un anno e 5mesi (pena sospesa) e Lady Mastella, Sandra Lonardo, indagata per l'Arpac e con divieto di dimora in Campania. In Puglia sono passati Tato Greco e Michele Mazzarano, entrambi indagati nell'inchiesta sulla sanità pugliese. Uno come Claudio Fazzone che si è battuto per evitare lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose è stato il più votato nel Lazio. La sospensione della patente e la multa avute da Claudio Burlando, riconfermato presidente della Regione Liguria, per aver guidato contromano in superstrada sembrano robe da scolarette.