Professione Esperto di outplacement

La crisi che la nostra economia sta vivendo ha portato alla ribalta una professione ancora quasi sconosciuta nel mercato del lavoro italiano, ma già molta apprezzata in America e nel resto d’Europa: quella di “Esperto di Outplacement”. Il termine, di origine americana, significa letteralmente “piazzare fuori” ovvero “ricollocare”. Ne parla anche la Legge Biagi e il suo decreto attuativo, che assegna a questa figura il ruolo di “supporto alla ricollocazione professionale” di cui si fanno carico le società autorizzate dal Ministero del lavoro.
L’esperto di Outplacement è una figura tra il consulente del lavoro, l'hr specialist e lo psicologo. Per svolgere al meglio questo tipo di attività deve intendersi di diritto del lavoro, conoscere le aziende e saper negoziare con loro e con le parti sociali. Il suo ruolo è quello di fornire alle persone gli strumenti utili per mettersi in gioco autonomamente nella ricerca attiva del lavoro, e per questo motivo il consulente non si deve sostituire al lavoratore nella ricerca di un possibile impiego, ma semplicemente lo deve supportare in questo compito delicato, motivandolo e accompagnandolo nel processo di valutazione delle proprie risorse (professionali e psico-sociali). Praticamente, aiuta le persone a stendere il  loro curriculum, ad individuare possibili profili professionali ai quali presentarsi, consiglia come proporsi alle aziende e come affrontare un colloquio di lavoro.
La crisi nell’ultimo periodo ha spinto le aziende, che hanno lasciato a casa i propri dirigenti, impiegati ed operai a pagare per questi servizi per questo motivo oggi più che mai è boom negli affari delle società di Outplacement. Cosa spinge un'azienda a spendere dei soldi per trovare lavoro a un ex dipendente? Quali sono i vantaggi? Spesso i costi di uscita dei quadri e dei dirigenti diminuiscono notevolmente, si riducono le controversie legali legate ad una procedura di licenziamento e l'immagine aziendale migliora ossia si rafforza. Nel caso di outplacement collettivo, licenziamento di più lavoratori,  si agevola l'accordo con il sindacato e si contribuisce a creare un clima di pace sociale.
Inoltre, viene ridotto del 50% il tempo di ricollocamento, che oggi è normalmente di 24 mesi e genera un costo medio a carico dello Stato di 1.300 euro al mese per lavoratore. Si tratta di un’arma in più per combattere l’economia del lavoro sommerso, piaga strutturale del nostro paese. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’ Associazione italiana società di outplacement  (http://www.aiso-outplacement.it/pag02.htm).

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