Uranio: militare casertano, leucemia dopo lavoro in magazzino
Saranno rispettivamente i giudici del Tar Lazio e la magistratura di Bolzano, a decidere, nei prossimi giorni, su un ricorso e una denuncia penale presentata da un giovane militare dell'Esercito, originario della provincia di Caserta ammalatosi di leucemia dopo essere stato a contatto con materiale e mezzi provenienti da zone di guerra. Stando al ricorso dell'avvocato Ciro Centore, durante le tre settimane di permanenza in un magazzino del Reggimento di Bolzano dove era stato assegnato con la mansione di addetto alle pulizie e alla sverniciatura di mezzi da guerra, il giovane sarebbe stato a contatto con possibili particelle di uranio impoverito. Lo dimostrerebbero esami clinici e analisi presentate a supporto dell'azione giudiziaria avviata dal militare (attualmente in cura), mentre per l'amministrazione militare non vi sarebbe il nesso di causalità tra mansione svolta e contagio. Di diverso avviso il legale del giovane casertano, per il quale sussistono anche ulteriori aspetti da chiarire sotto il profilo dei 'comandi' impartiti al suo assistito oltre che sull'assenza di protezioni per la salute durante la delicata mansione assegnatagli.