Mercato ed utilità sociale: una riflessione a più voci a 20 anni dalla L. 287/1990.
Si è tornato a parlare di concorrenza e di mercato, alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, durante il convegno tenutosi nella mattinata di ieri ed organizzato dalla V Cattedra di Diritto costituzionale (Prof. ssa Giovanna De Minico) e dalla III Cattedra di Diritto commerciale (Prof. Giuseppe Guizzi). Sono intervenuti personalità di spicco della cultura giuridica italiana, che in molti casi si sono occupati in prima persona della gestione dei difficili rapporti tra diritto ed economia: durante il convegno – presieduto dal Prof. Massimo Villone – Giuliano Amato, Giovanni Maria Flick, Giuseppe Tesauro e Antonio Pilati hanno ripercorso i primi venti anni di vita dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, cercando di tracciare anche alcuni possibili sviluppi con riguardo alle funzioni che verranno attribuite, nei prossimi anni, all’Antitrust. In particolar modo, si è trattato del ruolo della politica nella gestione del mercato, nell’ambito di un sistema che voglia continuare a salvaguardare i valori dettati dalla Carta Costituzionale sul tema dell’iniziativa economica: se è vero – così come ha constatato acutamente il Prof. M. Villone – che politica, mercato e Costituzione rappresentano oggi termini che esprimono concetti in forte crisi, è anche vero che il recupero di valori fondamentali del nostro ordinamento – come quello dell’utilità sociale che deve informare ogni iniziativa economica privata, richiamato dalla Prof. ssa G. De Minico durante la sua relazione – potrà rappresentare il mezzo attraverso cui permettere al legislatore di riappropriarsi di alcune delle funzioni perse nel corso degli ultimi anni.
Durante i lavori si è affrontato anche il tema della possibilità di configurare un intervento penalistico nell’ambito della tutela della concorrenza: sul punto, durante la relazione del Presidente G. M. Flick si è chiarito che tra la scelta di auspicare un intervento di questo tipo e quella di temere un tal tipo di controllo del mercato deve prevalere quest’ultima tendenza.
Ha chiuso la giornata di studi il Prof. Berardino Libonati, con alcune riflessioni riguardanti la valenza che assume la disciplina fallimentare in un sistema che accoglie il principio di libera concorrenza.