Bilancio consuntivo, Celiento (PD), 16mln di debiti
Nel corso dell'approvazione del bilancio consuntivo 2009, il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Celiento, annunciò il voto contrario del suo partito e motivò tale contrarietà. “Non siamo d’accordo con questo rendiconto” – disse – “perché siamo uno dei comuni con la più alta percentuale impositiva di IRPEF, compartecipazione IRPEF, Tassa di smaltimento dei RSU. Siamo uno dei comuni con un debito elevatissimo, circa 16.200.000 euro che corrispondono ad una quota debitoria pro capite di circa 780 euro, senza considerare gli ulteriori mutui/prestiti della finanziaria 2010. Sono mutui che graveranno sulle future amministrazioni per decenni. Queste ultime (le prossime amminstrazioni, ndr.) avranno un margine di manovra finanziaria, soprattutto inerente la gestione corrente, sempre più risicato. Tenendo inoltre conto del federalismo fiscale, ed oggi della situazione finanziaria europea, delle ridotte rimesse ai comuni da parte dello stato centrale, il vostro modo leggero di fare finanza sta aggravando sempre di più la politica economica dei futuri amministratori. Se da una parte” – ha aggiunto Celiento – “sono soddisfatto della richiesta avanzata dall’assessore Zampella alla regione Campania, che ha ricevuto denaro a fondo perduto per la ristrutturazione della rete idrica e fognaria della nostra città, non sono soddisfatto del secondo mutuo, di circa 1.850.000 euro, richiesto per la realizzazione del II lotto della nuova scuola media nel comparto Appia Nord. Vostre vicissitudini economiche amministrative” – ha tenuto a sottolineare l'esponente del PD – “hanno fatto diversificare gli introiti deputati alla realizzazione che doveva essere a totale carico di privati lottizzatori; quindi la struttura ricade su mutui che tutti i cittadini devono pagare. Non posso essere soddisfatto, a monte di un fitto mensile passivo di circa 5.000 euro di un edificio privato per delocalizzare alcuni uffici comunali, mentre si da in fitto gratuito ad un patronato, un locale di proprietà comunale chissà per quali reconditi motivi. Non posso essere soddisfatto in merito alle opere realizzate od in via di realizzazione perché non comprendo i notevoli incrementi per la loro esecuzione (leggi varianti in corso d’opera) che chissà perché vengono sempre effettuate. In merito all’avanzo di gestione” – ha aggiunto – “a parte il fatto che una parte è vincolata, un’altra dovrebbe essere utilizzata per spese legali; avanzo che forse sarebbe potuto essere più consistente se si riflette sugli sperperi dell’ente Unione dei Comuni. Elenchiamo solo i debiti certi al momento del recesso (gli incerti sono ancora in via di definizione): il primo per anticipazioni bancarie con la Banca di Credito Popolare di circa 930.000 euro; il secondo, dei debiti gestionali di circa 1.850.000 euro; non contiamo inoltre i debiti che abbiamo ancora con il Commissario di Governo e che assommano a svariati altri milioni di euro. Non voglio dilungarmi su tante altre questioni, relative al metodo di spesa ed ai controlli sui risultati concretizzati: un unico esempio per tutti la ripavimentazione di piazza Parrocchia, non so ad oggi già a quanti interventi di parziale rifacimento è andata incontro. Dalle poche righe che ho trascritto si evince chiaramente che il vostro modo di fare politica è sicuramente un lontano parente di gestione della res pubblica in maniera perfetta ed a favore dell’intera collettività: in una città cementificata” – ha concluso Celiento – “non vi è un programma di asili-nido, non vi è un piano traffico decente, le condizioni di vivibilità sono al limite. Al riguardo quali sono stati e quali sono i vostri impegni ? Il vuoto assoluto.