Draquila – l’Italia che trema

L'Italia trema per le azioni vampiresche intraprese a L'Aquila nel periodo post terremoto. Consapevoli che negli ultimi tempi è in voga il ribaltamento dei ruoli tra comici e politici, Sabina Guzzanti non nasconde la sua attitudine e mette da parte la vena beffarda per realizzare una sorta di pamphlet in stile filmico sulla situazione che si è protratta nel territorio aquilano. Niente satira, solo verità drammatica. "Ci sono solo avvoltoi che arrivano da tutte le parti e nessuno che difende i cittadini" lasciati in balia dell'arbitrio di chi decide comodamente, in luoghi remoti, sulle sorti di una città che è divenuta terreno di speculazioni. Un luogo mutilato, in paralisi tra crepe e ferite, e gli aquilani coinvolti in piani urbanistici progettati per scopi affaristici, tenuti fuori da ogni sorta di decisione. A quanto pare la paralisi investe il Paese intero ma con colpe relative, per la condizione di passività imposta dalle news propinate dallo schermo in pollici. Tra interviste, immagini di zone devastate e l'oggettività di commenti fuori campo, nel documentario della Guzzanti le voci della gratitudine si alternano agli striscioni "Vergogna", facendo di questo elaborato un vero atto d'accusa e d'indagine su strani metodi autoritari e divieti imposti agli abitanti delle tendopoli, come il divieto di assemblea e di non amplificare il proprio dissenso ai megafoni; e la dichiarazione che i destinatari delle case hanno dovuto firmare impegnandosi a non fissare chiodi alle pareti. Mentre il berlusconismo diventa la filosofia dell'ottimismo, la forte propaganda mediatica occulta il dolore di una terra polverizzata dal sisma, dal governo del fare e dall'assenteismo dell' opposizione, riconfermando indirettamente la forza del cinema in quanto mezzo efficace nel rivelare ciò che di vero viene rimodellato nella gracile televisione manipolata. Nonostante Draquila non sia un capolavoro della cinematografia, fuori dai canoni artistici, risulta un prodotto necessario di intervento veritiero, per ricompensare almeno lo straordinario lavoro dei volontari che in questi mesi hanno dignitosamente dato il loro contributo. La protesta di pochi e la tenda vuota e abbandonata del PD effondono un senso di desolazione. Se c'è un principio che gli italiani non hanno mai tradito, è quello dello schieramento; eppure, dinanzi a testimonianze e fatti così drammatici c'è ben poco da schierarsi.

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