2010: l’ anno dedicato a Caravaggio

"Quando non c'è energia, non c'è colore, non c'è forma, non c'è vita". Ecco cosa affermava Michelangelo Merisi da Caravaggio. Pittore di formazione lombarda che si spostò tra Roma, Napoli, Malta, Siracusa, Messina e Palermo. Le sue opere ricche di chiaroscuri lo hanno reso uno dei pittori più celebri del mondo ma incompreso poiché in anticipo rispetto ai suoi tempi. Si allontanava dal falso decoro del manierismo per abbracciare la verità delle cose. Per Caravaggio tutto era degno di essere raffigurato. Negli ultimi anni della sua vita divenne un pittore fuggiasco in cerca di un rifugio sicuro per aver ucciso "per cause di gioco" il gentiluomo Ranucci Tomassoni. Inquieto e ricercato decise di trasferirsi a Napoli, nel Palazzo Chiaia, ospite della marchesa Costanza Colonna per poi spostarsi a Malta. Non ha lasciato allievi poiché non aveva una bottega ma ha lasciato una schiera di plagiari. Quest'anno ricorrono i 400 anni della sua morte avvenuta nel 1610. Una morte misteriosa, tinta di giallo. Ignorato per secoli e riscoperto nel '900, Caravaggio è diventato "di moda" negli ultimi decenni. Eventi, mostre, biografie e quant'altro, tutto è dedicato a lui e alla data della sua morte o al ritrovamento del suo corpo. La data del 18 luglio 1610 è smentita da un atto di morte ritrovato nel dicembre 2001 tra vari documenti custoditi nella parrocchia di S. Erasmo a Porto Ercole. Il foglio riporta "A li 18 luglio 1609… morse Michelangelo…" Tale data non coincide con i due avvisi spediti il 28 e il 31 luglio 1610 dagli informatori del duca di Urbino. L'aspetto più singolare dell'atto ritrovato è la data del 18 luglio 1609, arretrata di un anno! Altra domanda che gli storici si pongono riguarda la sua sepoltura avvenuta frettolosamente il giorno seguente senza aspettare l'arrivo dei parenti. Un'ipotesi potrebbe essere che qualcuno reclamò le sue spoglie, pagando il dovuto silenzio. Caravaggio fu sepolto nel cimitero di S. Sebastiano, davanti a una grande spiaggia accanto a persone comuni. Nel 1956, durante alcuni lavori, venne alla luce la tomba recante il nome del pittore. La scoperta passò inosservata e le ossa, con l'atto di morte, furono custodite da Mario Sabatini, parroco della chiesa di S. Erasmo a Porto Ercole. Il Corriere della Sera del 5 dicembre 2009 riportava la notizia del ritrovamento del corpo di Caravaggio, in seguito alle ricerche di un gruppo di antropologi, sepolto nella cripta della chiesa di Porto S. Ercole, dove morì di malaria mentre cercava di rientrare a Roma sperando nella benevolenza papale, per la condanna per omicidio. L'ultima scoperta risale a qualche mese fa. I ricercatori hanno trovato le ossa dell'artista nel cimitero di Porto Ercole, vicino Grosseto, e le hanno esposte in una teca all'ingresso del teatro Alighieri di Ravenna.

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