Turisti in visita alla Reggia Vanvitelliana

Un gruppo di bellonesi residenti in terra straniera, ritornato al paese nativo, decideva di trascorrere una giornata in visita alla Reggia Vanvitelliana di Caserta per ammirare tutte le sue bellezze artistiche e naturali. Dopo la visita agli appartamenti, alla Cappella reale ed al teatro, si recavano, a bordo di un pullmanino, presso la maestosa cascata e da qui nel parco, dove la visita non aveva luogo a causa della chiusura di uno dei siti più suggestivi: il criptoportico del bagno di Venere, ubicato nel giardino inglese. “Sono circa dieci giorni – informava un custode – che il sito è chiuso a causa della caduta di massi non ancora rimossi. E chissà per quanto tempo resterà chiuso! La caduta dei massi avrà di certo ripercussioni sul turismo danneggiando gli introiti in parte necessari per la manutenzione del parco” concludeva il custode. La visita al Bagno di Venere è una consuetudine a cui si attengono i turisti dopo avere ammirato le bellezze architettoniche, la biblioteca ed il maestoso presepe un tempo méta natalizia dei principi Borbone. Il criptoportico è un  sito romantico che richiama particolarmente gli innamorati. Le pareti di tufo sono decoratecon pregevole stucco, come pure le undici nicchie che custodiscono artistiche ed antiche statue provenienti dagli scavi di Pompei e dalla collezione donata dalla famiglia Farnese. Il pavimento del criptoportico è costituito da pregiati marmi colorati, la volta è scoperta ed il muro mostra numerosi crepacci. Il laghetto con Venere al bagno è alimentato da acqua sorgiva. La statua di Venere fu scolpita, nel 1762, da Tommaso Solari e fu fissata su uno scoglio che divide l’acqua sorgiva in tanti rivoli trasformandosi in una suggestiva cascata da cui originano un fiumicello ed il laghetto. Dopo avere ammirato tanta bellezza, i turisti si apprestavano a ritornare in paese con la promessa di ritornare, sperando di trovare la strada liberata dai massi e visitare un luogo suggestivo e romantico in compagnia del cortese e disponibile custode, che non disdegnava riconfermare l’incontro in un prossimo futuro.

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