Bonifica Lo Uttaro, Caiazza (Cisas), finalmente riparte lo sviluppo del territorio
“La bonifica di Lo Uttaro è il primo passo concreto per ridare futuro e speranza a questo nostro martoriato territorio. Ci liberiamo di un peso opprimente, una brutta immagine si cancella dal nostro biglietto da visita e, soprattutto, si toglie finalmente un freno allo sviluppo e all’agricoltura, che possono ripartire con nuovo slancio”. Così Luciano Caiazza, dirigente nazionale del sindacato Cisas-Anas, saluta con soddisfazione il completatamento dello svuotamento del sito di stoccaggio denominato “panettone” in località Lo Uttaro. Proprio nei giorni scorsi, infatti, è avvenuto il trasferimento dell’ultimo carico di rifiuti (sono state ben 21.000 in tutto le tonnellate trasportate in un mese nelle discariche di San Tammaro e Terzigno che giacevano in questo sito dal 2006, dall’epoca della notte bianca di Napoli). “Il progetto complessivo” – ha aggiunto Caiazza – “è articolato in 8 fasi: caratterizzazione analitica dei campioni prelevati (già appaltata dal Sottosegretariato), esecuzione carotaggi, analisi dei campioni, redazione del piano di Bonifica, condivisione dello stesso con gli Enti competenti e interessati, redazione del capitolato di gara per la realizzazione del progetto, bonifica vera e propria e riqualificazione ambientale del sito. Per il sindacalista della Cisas “si è passati finalmente dalle parole ai fatti dopo tutte le promesse e gli impegni non mantenuti assunti dal governo e dopo che ci fu praticamente imposto questo ennesimo sacrificio”. In base al cronoprogramma l'area di Lo Uttaro sarà completamente bonificata e riqualificata entro il 30 maggio 2011. A essere interessato dagli interventi di risanamento ambientale sono, non soltanto il sito di stoccaggio, ma pure l’intera area de “Lo Uttaro”. Una zona di circa 220mila metri quadrati al confine tra i comuni di Caserta, Maddaloni, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista che nel corso degli anni ha ospitato anche un sito di trasferenza e ben quattro discariche per un totale, si stima, di circa 6 milioni di metri cubi di rifiuti. L’intera operazione costerà oltre due milioni di euro in parte a carico della Regione Campania e in parte a carico della Struttura di missione alla quale sono stati trasferiti alcuni dei poteri precedentemente assegnati all’ex commissariato di governo per l’emergenza rifiuti.