Via SS.Cosma e Damiano, si discuterà il 21 ottobre il ricorso al Tar

Il prossimo 21 ottobre, presso il TAR. Campania (Quinta sezione) si discuterà sull'ennesimo ricorso presentato dal dottor Vincenzo della Peruta tendente a non far allargare “Via SS.Cosma e Damiano”, che comporterebbe l'abbattimento di un muro di cinta di una sua proprietà che si vuole far passare come reperti di altissimo e pregiatissimo valore storico-culturale, paesaggistico, artistico ed etnoantropologico, mentre, invece, si tratta solo di quattro pietre di tufo. Si tratta di un vero e proprio accanimento istituzionale quello che nel corso di questi ultimi venti anni è stato messo in atto contro l'Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Angelo Antonio Pascariello, che, per il bene della collettività, vuole allargare la sede stradale di Via SS. Cosma e Damiano e rendere migliore la circolazione stradale nel centro storico cittadino. Ma nel corso di tutti questi anni, ora l'uno, ora l'altro, si sono accaniti contro l'Amministrazione comunale, senza tenere in alcun conto che ben quattro sentenze, due del TAR Campania e due del Consiglio di Stato, hanno dichiarato che le decisioni assunte dal sindaco sono tutte legittime e nessuna è “contra legem”. Nel ricorso presentato al Tar, il dottor della Peruta, difeso dall'avvocato Luigi Adinolfi, ha chiesto la sospensione dell'efficacia del decreto prot. 0008225 del 12/05/2010 di occupazione d'urgenza dell'immobile ed occorrente per l'ampliamento della Via SS. Cosma e Damiano. “Ancora una volta” – aveva affermato il sindaco Pascariello appena messo a conoscenza della sentenza del TAR Campania – “l'interesse personale del singolo, interesse peraltro non dimostrato ed un’intransigenza degna di miglior causa, sono prevalse sull'interesse generale, vero, concreto ad ottenere la realizzazione dell'allargamento di Via SS. Cosma e Damiano. L'amministrazione comunale” – ha poi aggiunto il primo cittadino – “tuttavia ricorrerà, ancora una volta e presso tutte le giurisdizioni affinché i cittadini siano rispettati nei loro bisogni e nelle loro aspettative legittime".

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