Costagliola, La Cementir non demorde da un progetto di scavo apocalittico

“La Cementir non demorde da un progetto di scavo apocalittico che prevede la “continuazione” delle operazioni di estrazione sulla collina di San Michele”. È quanto denunzia Pasquale Costagliola, presidente dell'Associazione ambientalista “Terra Nostra”, da tempo impegnato sul versante ambientale e della legalità – “Continuazione giustamente virgolettata nel discorso, perché secondo norma bisogna proseguire estrazioni già iniziate e per la bisogna la società di Caltagirone propone un artifizio di continuità rappresentato nella realtà effettuale da un tunnel che legherebbe i due versanti dell’altura. Così” – ha tenuto a precisare Costagliola – “si aprirebbe da via S. Michele  una galleria sottostante il santuario. Un buco in una zona oltremodo cava che ha presentato e presenta problemi di natura idrogeologica. Sembra assurdo ma la multinazionale del cemento non vuole staccarsi dalle alture dei Tifatini e prova in tutti i modi a dribblare gli ostacoli numerosi che si propongono all’autorizzazione. Una catena di conferenze di sevizi a cavallo di due anni” – ha aggiunto – “si è svolta senza soluzione di continuità con grande mobilitazione di tecnici ed avvocati di parte. Un protervo impegno di consunzione del territorio addobbato con i ghingheri dell’occupazione. Il tunnel agognato  sfocerebbe nella Valle di Maddaloni a completare lo scempio di alcuni decenni. I Comitati delle Due Sicilie e Terra Nostra” – ha concluso l'esponente ambientalista – “dopo l’escursione di un mese fa si stanno mobilitando per una nuova presenza sul monte San Michele per avvertire i fedeli del pericolo che corre il luogo sacro”.

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