Scuola, uno studente su 5 e’ un bullo omofobo

Ancora pochi giorni ed anche a San Nicola La Strada riprenderà l'anno scolstico dopo un lungo periodo di ferie, per molti di lavoro visti i molti debiti scolastici accumulati. E con l'apertura delle scuole riprendono anche vecchie e cattive abitudini che sarà cura degli insegnanti far modificare agli studenti. Il bullismo omofobico, versione antigay del bullismo generale, è diffuso e ben impiantato nella scuola italiana, stando a una ricerca nazionale, la prima di questo genere. Ben uno studente su 5, secondo tale ricerca, infatti, si può far rientrare nella categoria del bullo omofobo, cioé di coloro che esercitano atti di bullismo motivato dal disprezzo nei confronti dell'omosessualità. La metà ammette di aver utilizzato offese nei confronti di compagni ritenuti gay. La società che ha organizzato lo studio, ha realizzato due ricerche, una qualitativa e una quantitativa; la prima tramite questionario a 1333 persone, la seconda ha coinvolto 863 studenti e 42 insegnanti di 20 scuole selezionate casualmente dall'anagrafe della scuole statali del Ministero dell'istruzione. Solo un terzo dei ragazzi non ha udito epiteti omofobi ("frocio" il più diffuso, seguito da "finocchio" e "checca") e prese in giro nei confronti di maschi nell'ultimo mese a scuola. Nello stesso periodo, 1 su 13 ha assistito almeno una volta ad aggressioni fisiche motivate dall'omofobia. Il fenomeno del bullismo omofobico sembra diminuire con l'età ed è più diffuso al sud che al centro-nord e negli istituti tecnici rispetto ai licei. Su questo versante non c'è dubbio che la scuola, e gli insegnanti in particolare, debbano fare molto di più per sradicare dalla base tale bullismo omofobico, ma in generale ogni comportamento da bullo che i ragazzi possono poi portarsi appresso sino alla maggiore età.

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