I talent show per bambini: burattinai per aspiranti rockstar

E’ la domanda delle domande, che riempie le varie rubriche di tutti i quotidiani e non solo. Capostipite fu Aldo Grasso sulla pagina del Corriere della Sera dedicata allo spettacolo. Se ne parla da giorni.
“ Cantare in TV fa male ai piccoli? Inizialmente ci fu “ Ti Lascio una canzone” (titolo che deriva da una canzone di Gino Paoli) su Raiuno, condotto dalla cinguettante Antonella Clerici. Protagonisti dello show, erano le più belle canzoni della storia della musica italiana, interpretate da 23 giovani cantanti in età compresa tra i 10 e i 16 anni. Regista ed ideatore Roberto Cenci, ingaggiato pochi mesi dopo dalla concorrente Mediaset per fabbricare lo stesso format ma con nome diverso: “io canto”, Il goliardico Gerry Scotty al timone ed il successo è assicurato anche a Mediaset!” Ebbene in questo clima da tv-fotocopia si prova una infinita tristezza nel vedere i bambini offerti come caricature di adulti”.(Aldo Grasso). Duetti smielati e canzoni struggenti che danno loro l’illusione del divismo e del successo ad ogni costo.Una recita perenne che farebbe invidia anche al film con cui tutti abbiamo versato fiumi di lacrime Love story .I genitori, che spesso sono in studio con loro, vogliono far passare l’infanzia dei loro pargoli il più velocemente possibile, sognando per loro palcoscenici da grandi star del pop o del rock. “I bambini fanno bene a cimentarsi con il canto o con il ballo. Trovo però problematici i contesti e le conseguenze che potrebbero derivare nella quotidianità di questi bambini. Non bisogna caricarli di molte aspettative, evitare il successo ad ogni costo anche perchè dopo aver sperimentato quest’ultimo in tv ,i ragazzi trovano difficoltà ad inserirsi di nuovo nel proprio contesto familiare e scolastico” spiega Maria Rita Parisi,psicologa e psicoterapeuta della fondazione”Movimento bambino”. Burattinai moderni che buonismi e tenerezze  a parte  hanno come unico intento quello di sfornare nuove rockstr. Quanto rimpiangiamo quel vecchio carrozzone dello Zecchino d’oro che con mago Zurlì, Topo gigio e compagnia bella ci strappava sempre uno spontaneo sorriso!

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