Consegna diario
Non è raro che solo il futuro venga considerato un campo da esplorare e che possa riservare incognite, sorprese da scoprire… Spesso, però, il passato stesso riserva non poche sorprese, ed anche periodi storici che si ritenevano ben conosciuti riservano numerosi spunti per approfondirne aspetti che non erano noti o che lo erano troppo poco. A questo proposito la ricerca storica è fondamentale per ricostruire con maggiore precisione il mosaico del passato….ed un contributo denso di significato per avere un quadro più chiaro delle sfumature della Seconda Guerra Mondiale c'è stato il 1° novembre 2010 a Roma, con la consegna, al ricercatore storico e collaboratore del quotidiano Rinascita Lorenzo Chialastri, del diario di un noto comandante della Repubblica Sociale Italiana, Raffaele Galluzzo, da parte di Angelo Faccia, romano da anni residente a Perugia. Faccia, già giovanissimo legionario della RS.I. , è autore di due libri editi dalla sua Associazione uno dicembre 1943 ("Affondate Borghese!" e "Grazie Comandante!"). La figura di Galluzzo, istruttore dell'Opera Nazionale Balilla, è stata inoltre recentemente riscoperta ed approfondita dallo scrittore e giornalista Giampaolo Pansa, storicamente legato alla sinistra, ma da tempo indagatore delle atrocità di cui furono vittime molti vinti del conflitto, il quale ha citato l'episodio della morte di Galluzzo nel suo ultimo volume "I vinti non dimenticano", pubblicato con la Rizzoli: Galluzzo, infatti, venne torturato da un'unità di partigiani, che gli spaccarono le ossa a bastonate, e poi lo finirono provocandone la morte tramite impiccagione. Prima di ucciderlo, secondo una macabra consuetudine verificatasi anche in altri casi, pretesero d fargli scavare la fossa in cui l'avrebbero voluto seppellire. Va detto che Galluzzo e il suo reparto (di cui faceva parte anche Angelo Faccia) dopo aver lasciato Torino il 26 aprile 1945 ed essere stato fermato sulla strada di Ivrea, in località Caluso, dai partigiani, non portava con sè alcuna arma. Il lavoro sulle fonti di Pansa è stato, riguardo questa vicenda, aiutato proprio dalla documentazione fornitagli da Angelo Faccia, che adesso, con la consegna del diario di Galluzzo, mette a disposizione per lo studio un testo che è un concentrato di informazioni di spessore per l'approfondimento della storia: il manoscritto, infatti, narra i motivi ideali delle scelte di Galluzzo, il quale, pur non mancando di esprimere alcune velate critiche ai comportamenti di determinati gerarchi fascisti, rimase ancorato ai principi fondamentali della R.S.I. Il momento della consegna del diario, che è stato anche un passare un reperto da una generazione a un'altra, si è svolto alla presenza di un piccolo ma intensamente partecipe pubblico di giovani, a Roma Termini, in direzione di via Marsala: vicinissimo, non a caso, a Piazza della Repubblica (già Piazza Esedra), dove si celebrò, nella chiesa della Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri, il funerale di Galluzzo, e non lontano da via Firenze dove questi viveva un tempo. Angelo Faccia, del resto, ha sempre ricordato tra quanto ci fosse di sacro e prezioso la figura di Galluzzo, visto in quanto esponente di un'epoca irripetibile: già nel 2005 gli aveva dedicato il libro "Grazie comandante!" in commemorazione dei 60 anni dalla scomparsa (il sottotitolo è infatti "1945-2005, sessant'anni dopo"), mentre ancora in precedenza, nel 1997, aveva presentato, alla Questura di Perugia, ma indirizzandola alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, una denuncia, di valore anche simbolico, contro ignoti per l'assassinio di Galuzzo: tuttora è sconosciuto l'esito di tale denuncia, cui pure Angelo Faccia aveva diritto di essere messo a conoscenza, per averlo esplicitamente chiesto e secondo quanto previsto dalle norme del Codice di Procedura Penale.