Banda larga e nuovi diritti: verso un percorso comune?

La problematica dello sviluppo delle reti di nuova generazione ha fatto riemergere con particolare intensità il dibattito sui temi dell’intervento pubblico nell’economia e della evoluzione dei diritti, in particolare di quelli costituzionalmente garantiti, in un contesto socio-culturale assai diverso da quello in cui sono stati pensati e codificati. Sono stati questi i temi centrali presi in considerazione dai relatori intervenuti durante il Convegno intitolato “Nuovi diritti, uguaglianza e competitività. Il caso: banda larga e servizi a rete” promosso dalla Prof. ssa Giovanna De Minico e dal Prof. Massimo Villone della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. L’incontro – che ha rappresentato anche l’occasione per presentare il volume “Dalla tecnologia ai diritti. Banda larga e servizi a rete”, a cura di G. De Minico, con prefazione di E. Cheli e conclusioni di M. Villone – ha permesso di affrontare il medesimo problema sotto vari profili: oltre agli interventi dei tecnici del diritto (si segnalano in particolare le relazioni del Prof. Enzo Cheli e degli organizzatori del convegno), hanno, infatti, suscitato il vivace interesse della platea le relazioni dei politici intervenuti; alle parole dell’On. A. Urso sono seguiti i commenti politici dell’On. P. Gentiloni e dell’On. G. Pittella (Vicepresidente del Parlamento europeo), che hanno messo in luce l’operato (o, molto più spesso, le omissioni) dell’attuale Governo con riferimento a questo delicato settore dell’economia che ha ineliminabili punti di contatto con la esplicazione del principio democratico nel nostro ordinamento. Il dibattito è poi proseguito con gli interventi del Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Nicola D’Angelo e del Prof. Giorgio Ventre che hanno affrontato le questioni più propriamente tecniche.
La discussione ha permesso di affrontare anche tematiche generali: in particolare, ci si è chiesti che valore possono assumere gli investimenti nel settore delle nuove tecnologie in un territorio difficile come quello del Meridione d’Italia e quale debba essere il livello essenziale delle prestazioni garantito con riguardo al diritto di accesso alle nuove reti.

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