Sanità privata sull’orlo del baratro, Centro Antares a rischio chiusura, dipendenti in agitazione
Il centro di riabilitazione neuromotoria “Antares”, così come tutti gli altri centri di sanità privata della Campania, è sull'orlo del baratro. La Regione, e per essa le ASL, non pagano gli arretrati e tutte le associazioni che riuniscono la sanità privata accreditata della Regione Campania, abbandono il tavolo delle trattative e non vogliono sottoscrivere accordi per il 211 con la Regione perché quat'ultima li vuole prendere per il collo. Ecco, allora, che Aiop, Anisap, Arcade, Aris, Giffas, Anpric, Confapi, Centri Antidiabetici, Snr, Aspat, Federfarma, hanno denunziato che l'intero comparto, che dà lavoro ad oltre 20mila persone, è in ginocchio per le mancate rimesse da parte delle Asl campane, tanto che ci sono aziende che non riescono a garantire neppure gli stipendi ai propri dipendenti. Dunque, per la Regione Campania i dipendenti privati non hanno gli stessi diritti di quelli delle Asl. Ci sono settori come la fisioterapia, di cui l'Antares è una delle migliori in campo non solo regionale, che non riscuote pagamenti da 30 mesi come ha denunziato l'Ampric, l'associazione che riunisce i centri di riabilitazione. Per questo motivo i privati hanno deciso di non sottoscrivere i contratti 2011. Anzi, le associazioni stanno seriamente valutando la possobilità per fare una “class action” contro le ASL. Infatti, stanno chiedendo ai loro associati di quantificare i danni provocati dalle mancate rimesse da parte delle aziende sanitarie. Ci sono stati due tavoli consecutivi, sul discorso dei pagamenti e speravano che qualcosa si sbloccasse, invece il 13 dicembre scorso le associazioni di categoria sono state costrette ad abbandonare il tavolo, per le proposte irricevibili. I privati, infatti, non hanno accettato l'offerta di pagamento entro la fine di gennaio di tre mensilità soltanto da parte delle Asl napoletane. “Eppure” – lamentano i privati “le Asl i soldi li ricevono regolarmente tutti i mesi, il 95% della rimesse arriva tutti i mesi. Loro gli stipendi li possono pagare. C'é un miliardo e mezzo di euro bloccati presso le tesorerie delle Asl per il discorso dei pignoramenti. Se loro fossero dei debitori diligenti basterebbe chiamare i creditori e dire mettiamoci d'accordo. Per lo meno il 30% di quelle cifre tornerebbero nelle loro casse. Neanche questo sono in condizione di fare. Alcune aziende, specialmente quelle più piccole, non arriveranno al primo semestre del 2011. A questi tavoli partecipavano anche alcuni istituti di credito, i quali ancora una volta hanno dato la loro disponibilità a finanziare il sistema. I certificati non sono soldi, però se almeno ci cominciassero a dare quelli, ma subito e non con il nuovo anno. Il 40% delle prestazioni del sistema sanitario” hanno aggiunto – “le diamo noi”. Ci sono, infatti, alcuni settori come la riabilitazione che sono quasi esclusivamente in mano ai privati. Quasi tutte le imprese si sono risistemate, preparate per le autorizzazioni e l'accreditamento, si sono rimodernate e anche da questo punto di vista sono mortificati perché l'accreditamento non arriva. Insomma, anche questo sarà un Natale all'insegna dell'apprensione e della preoccupazione per il posto di lavoro.