La Tinea capitis
La Tigna o Tinea capitis, è un’affezione del cuoio capelluto causata da funghi (dermatofiti), ad evoluzione più o meno lunga che è tipica, ma non esclusiva, dell’età infantile. Anche nei casi non curati tende a passare spontaneamente con la pubertà, a causa di alcune sostanze fungicide presenti, a partire da questa epoca della vita, nel secreto prodotto dalle ghiandole sebacee del cuoio capelluto. La malattia, a seconda del fungo che la provoca, può essere più o meno contagiosa, arrivando anche a causare vere e proprie epidemie. I bambini, che più facilmente si ammalano di tigna, si possono infettare giocando con altri bambini e tramite il terreno o gli animali (più spesso gatti, cani, conigli). Tale malattia nella forma tipica del bambino (microsporica) si presenta visivamente con delle aree desquamanti -singole o multiple- di perdita di capelli. E’ importante fare una diagnosi precisa poiché altre malattie (alopecia areata, psoriasi, dermatite seborroica etc) possono avvicinarsi a tale quadro clinico. In genere ad un occhio esperto è già possibile diagnosticare clinicamente la tigna, ma anche nei casi certi è sempre preferibile asportare qualche squama o qualche capello andando a praticare quello che viene detto l’esame microscopico diretto, e successivamente l’esame colturale, che ci guiderà meglio (a seconda del tipo di fungo) sulla scelta e sulla durata della terapia, anche perché tale esame è assolutamente non nocivo per il bimbo ed evita di praticare trattamenti farmacologici “alla cieca” o scarsamente risolutivi. Spesso infatti, il Dermatologo vede solo in seconda o terza battuta una tigna, e quando sono state già applicate localmente creme antimicotiche, antibiotiche o peggio cortisoniche che non solo non guariscono la malattia, ma possono peggiorarla e ostacolare la successiva corretta identificazione della specie di fungo. Con la diagnosi certa si può iniziare la cura, che si compone di un trattamento generale, di un trattamento locale e di trattamenti accessori ed ambientali. Il trattamento generale (spesso con un farmaco chiamato Griseofulvina) è l’unico attualmente risolutivo per tale infezione. La cura è lunga (almeno 4 settimane) e va modulata caso per caso. Di secondaria importanza è l’utilizzo a livello locale di prodotti antimicotici. Utile uno shampoo antimicotico (che però spesso secca molto il cuoio capelluto) da usare anche per i familiari. È importante sottolineare la necessità di osservare un’igiene scrupolosa evitando di condividere pettini e spazzole, così come cappelli o cuscini. A livello locale è utile rasare settimanalmente 2-3 cm di capelli intorno alla chiazza. In questo modo si impedisce la persistenza e la diffusione dell’infezione. Inutile e “mortificante” per il bimbo, la rasatura completa di tutti i capelli.