Speranza per Caserta e l’acqua pubblica
La decisione di affidare ai privati la gestione dell'acqua pubblica è una scelta azzardata e inspiegabile. Trasformare in merce qualunque un bene primario ed essenziale alla vita è assurdo in tutte le direzioni, a maggior ragione alla luce della trasformazione e repentina diminuzione delle risorse naturali del nostro pianeta. Se si pensa che l'acqua è la componente maggioritaria sia della superficie della Terra sia della massa corporea dell'uomo, ci sarebbe da pensare che la legge vuole arrivare a governare con le scelte politiche direttamente anche il corpo umano, non solo la sua vita presente e futura. Indipendentemente da questa probabile volontà, è compito di tutti i cittadini riappropriarsi degli spazi che prepotentemente la politica dei partiti ha invaso, una politica che lascia impoverire il settore sociale e culturale del Paese e contemporaneamente mette invece la maggior parte delle risorse lì dove c'è una possibilità di guadagno per la propria “clientela“ elettorale. A danno di tutti. Poiché è impossibile pretendere che la classe dirigente cambi da sola questa prospettiva di governo, è il cittadino elettore che deve cominciare a pretendere di più dalla politica. I diritti non sono beni “stabili“, una volta ottenuti o riconosciuti vanno purtroppo continuamente tutelati e difesi, potere e compito del popolo è proprio quello di vigilare sull'operato della politica, di dirigere e trasmettere loro la propria ispirazione e volontà, non subirla passivamente; altrimenti dopo la terra e l'acqua è logico aspettarsi anche la privatizzazione dell'apparato respiratorio. Il referendum è uno dei pochissimi strumenti di democrazia diretta, di attiva partecipazione rimasta al cittadino per operare e condizionare le scelte politiche. Non lasciamoci sfuggire la possibilità di far sentire la nostra voce e respingere la privatizzazione di un bene essenziale, Speranza per Caserta invita tutti a contribuire per scegliere il SI al referendum sull'acqua Bene Comune.