Smaltimento vecchie centrali nucleari, impedire infiltrazioni mafiose
Sessa Aurunca – Vigilare sui lavori di smaltimento delle vecchie centrali nucleari affinché non si verifichino infiltrazioni della criminalità organizzata in questo delicato settore. A questo mira il protocollo firmato questa mattina fra prefetti delle sette provincie interessate ai lavori di decomissioning degli impianti nucleari (Alessandria, Caserta, Latina, Matera, Roma, Piacenza e Vercelli) e la Sogin, società di stato che si occupa di questi interventi e della gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Il protocollo, che avrà durata triennale, prevede la richiesta delle informative antimafia per l'intera filiera di imprese e fornitori che eseguiranno lavori negli impianti gestiti da Sogin. In particolare si tratta di quattro ex centrali chiuse dopo il referendum dell' 1987 (Trino, Caorso, Latina e Garigliano) e di quattro impianti-laboratori (Saluggia, Bosco Marengo, Casaccia e Trisaia). L'obiettivo è impedire infiltrazioni mafiose ha spiegato il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che ha poi sottolineato la grande novità dell'accordo: I controlli, affidati al Gruppo Operativo Interforze, riguarderanno anche le aziende subappaltatrici .Per quel che concerne la dismissione del 'vecchio' nucleare sembra però rimanere aperta la partita intorno all'individuazione di un sito dove realizzare il deposito per le scorie radioattive provenienti dai vecchi impianti.