Visitatori tra i resti dell’Antica Cales

Un gruppo di bellonesi si è recato in visita dei resti dell’Antica Cales, oggi Calvi Risorta, risalenti al V secolo a. C. Guidati dall’archeologo prof. Antonio Izzo, hanno appreso che l’antica città, oltre ad essere la capitale degli Aurunci e colonia della prefettura Romana, era una delle città campane più frequentate dai patrizi romani che vi giungevano per degustare l’ottimo vino Falerno ed i sapori di una cucina unica e prestigiosa. Fra i visitatori di quel tempo era assiduo buongustaio il poeta romano Quinto Orazio Flacco che, con le sue opere in lingua latina, raggiunse la massima eccellenza sia per l’ispirazione che la perfezione stilistica. Le bellezze archeologiche calene, rimaste dimenticate per lungo tempo, hanno suscitato l’ammirazione dei visitatori che ritorneranno nel periodo estivo. Ha suscitato, invece, disappunto la scoperta del disastro avvenuto nei giorni scorsi sulle mura romane dell’antica città romana: due massi, a causa dell’infiltrazione dell’acqua piovana, hanno ceduto ostruendo il passaggio sui resti dell’antica Via Latina, creando notevoli preoccupazioni per tutta l’area archeologica. I visitatori, durante il percorso, hanno raggiunto due antiche tombe: quella detta della “Principessa”, la tomba Numero Due e il ponte “delle Monache” risalente al tempo degli Etruschi, oggi in condizioni di grave pericolo a causa delle incessanti piogge che ne hanno ridotto lo spazio orizzontale. Al termine i visitatori hanno ripreso la via del ritorno, sperando che la gravità in cui versano i resti archeologici dell’Antica Cales suscitino l’attenzione degli Enti preposti.        

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