“Living Follia”: a Officina Teatro lo stage di Gary Brackett

Da venerdì a domenica, parallelamente a "INVISI-BILI", la tre giorni che chiude l'esperienza di laboratorio teatrale a cui hanno partecipato un gruppo di malati psichici gravi, OfficinaTeatro ospita "Living Follia", stage di alta formazione condotto da Gary Brackett e basato su un'idea di Antonin Artaud e R.D. Laing. Il delicato equilibrio sul bordo della follia che attraversa la tre giorni di dibattiti, spettacoli e mostre, è anche al centro di quest'ultimo importante appuntamento di formazione firmato Living Theatre. I partecipanti al lavoro di gruppo, attraverso la discussione, le sperimentazioni e l'improvvisazione, la creazione di testi originali, l'uso della danza, svilupperanno varie scene tratte dalla ricerca sulla pazzia e la politica dell'esperienza. Saranno introdotti testi e idee di Artaud, R.D. Laing e altri scrittori e scrittrici, sulla schizofrenia, l'alienazione umana, la violenza delle istituzioni (e il movimento anti-psichiatria), la politica (e la poetica) dei rapporti interpersonali. I partecipanti lavoreranno sulla formazione dell'attore-ricercatore, quello che sa utilizzare tutte le sue risorse fisiche, affettive e spirituali per districarsi nell'equilibrio fluttuante tra la vita interiore e le esigenze del mondo esterno. Per il Living Theatre non si può arrivare a capire il significato fondamentale del teatro, senza l'incontro esistenziale con il pubblico; per questo il laboratorio finisce con una vera e propria rappresentazione teatrale, recitata nella sua forma originale ed integrata dai partecipanti stessi. Alle tecniche del Living Theatre sarà incentrata la prima parte dello stage; il lavoro deriva da brani di repertorio del Living, concentrandosi su Paradise Now e Mysteries and Smaller Pieces; sulla tecnica della creazione collettiva e su altre tecniche teatrali adottate e sviluppate dalla compagnia: la biomeccanica di Mejerchold, lo stile di recitazione creato dal Living "non fictional acting", teatro di rito, l'espressione corporea corale e il teatro politico di Piscator e Brecht.

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