Visita al paese natale di Celestino V
Approfittando delle soleggiate giornate di luglio, ci siamo recati in visita a Sant’Angelo d’Alife paese che diede i natali a Pietro Angeleri che fu Papa con il nome di Celestino V. In compagnia di una giovane guida turistica, abbiamo percorso le strade dell’antico paese ed appreso che Pietro Angeleri nacque in una famiglia di poveri contadini, penultimo di 12 figli. Fin dalla giovane età scelse la vita religiosa e vestì il saio dei Benedettini. Consacrato sacerdote si ritirò in un eremo sul monte Morrone, presso Sulmona, dove visse nell’umiltà e nella preghiera e fu chiamato Pietro da Morrone. Morto Niccolò IV, Pietro fu nominato Papa il 29 Agosto 1294 ed assunse il nome di Celestino V. Ma, a causa delle continue ingerenze da parte del Re Carlo II, Celestino V mostrò di non gradire la nomina al Soglio Pontificio. Infatti il Re, per il suo tornaconto, riuscì a convincere, anche con velate minacce, il nuovo Papa a trasferire la sede a Napoli. Celestino V , uomo mite e pio, fissò la residenza nel Castelnuovo, (oggi Maschio Angioino), dove fece costruire una cappella in legno per raccogliersi in preghiera. Stanco delle continue imposizioni da parte di Carlo II, il Papa decise di rinunciare alla dignità pontificia, una decisione mai presa dai suoi predecessori. Carlo II cercò di dissuaderlo, ma il 13 dicembre 1294, durante un Concistoro, il Papa lesse la formula della propria abdicazione. Egli avrebbe voluto ritornare nell’eremo di Morrone ma il cardinale Benedetto Caetani, (che alla morte di Celestino V divenne Papa con il nome di Bonifacio VIII), si oppose facendo trasferire Celestino prima a Capua e poi ad Anagni. In seguito fu rinchiuso nel castello di Fumone, presso Ferentino (Frosinone), dove la notte del 19 maggio 1296 fu assassinato su ordine di Bonifacio VIII. La rinuncia al papato da parte di Celestino V fu condannata da Dante Alighieri che, nel III canto dell’Inferno, lo ricorda come “Colui che fece per viltade il gran rifiuto”. Il 29 Maggio u.s., dopo sette secoli, le spoglie di Celestino V sono ritornate per tre giorni a Sant’Angelo d’Alife accolte dalle Autorità civili e religiose e da una traboccante folla di fedeli. E’ stato un evento eccezionale, riferisce la guida, che, oltre a creare tanto fermento, ha richiamato visitatori da ogni dove interessati ad onorare un personaggio umile che, per non sottostare a pressioni esterne, preferì rinunciare al Soglio Pontificio, agli sfarzi ed agli agi per dedicarsi alla preghiera e godere le bellezze della natura.